Uva Cimiciara: il tesoro nascosto di Castro dei Volsci. Il vitigno è unico nel mondo e ora aspetta soltanto di essere valorizzato a dovere. Meno di un anno fa l'amministrazione comunale ebbe l'intuizione di coinvolgere l'Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura nel Lazio, nel tentativo di recuperare e valorizzare le produzioni agricole autoctone a cominciare da quelle vitivinicole.

Il coinvolgimento poi del Crea-Vit di Conegliano (Treviso) ha permesso di accertare ciò che si sosteneva da tempo, ma che fino a quel momento non si poteva dire con certezza scientifica.

Tuttavia, all'esito delle analisi svolte in laboratorio, il vitigno di uva Cimiciara è risultato autonomo rispetto ai profili conosciuti: in altre parole non è riconducibile a nessuno dei vitigni oggi censiti nel mondo.

Da lì Arsial ha continuato i rilievi per poter caratterizzare e iscrivere il vitigno nel Registro volontario regionale e successivamente nel Registro nazionale delle uve da vino. Di questo iter si parlerà nel dibattito organizzato all'interno della prima "Giornata nel borgo" in programma domenica prossima. Alla fine del dibattito, previsto per le 16 nella sala consiliare, si potrà degustare il prodotto della micro vinificazione fatta da Arsial e Crea nella cantina sperimentale di Velletri ed eseguita su un campione di un quintale di uva cimiciara castrese. Per l'occasione è stato indetto un concorso che premierà il dolce secco che meglio si accosta al vino di Cimiciara.