I Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, da sempre impegnati nel contrasto dei fenomeni di riciclaggio e reimpiego dei proventi criminali nel sistema finanziario ed economico, hanno intensificato l'attività ispettiva nei confronti degli esercenti e distributori dei servizi di gioco, accertando reiterate violazioni alla vigente normativa antiriciclaggio.
Al riguardo, si evidenzia che quando ci si reca ad effettuare presso le ricevitorie autorizzate per effettuare una giocata oppure una scommessa su qualsiasi evento autorizzato dal Monopolio dello Stato, il responsabile che pone in essere la giocata è sottoposto all'osservanza di specifici adempimenti finalizzati a contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, per effetto delle novità legislative introdotte nel 2017, volte a far aderire il quadro normativo nazionale alla disciplina comunitaria ed agli standards internazionali.

In particolare, gli operatori attraverso i quali viene offerto il servizio di gioco sono tenuti ad identificare correttamente i clienti all'atto dell'esecuzione della giocata, avendo cura di acquisire le informazioni relative al valore ed ai mezzi di pagamenti utilizzati per le operazioni di importo pari o superiore a 2.000 euro ed, in ogni caso, a prescindere dall'importo, quando sussiste il sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Tali dati devono essere trasmessi entro 10 giorni al concessionario di riferimento e conservati per un periodo di due anni. L'adozione e l'osservanza di tali procedure consente di monitorare la tipologia delle operazioni di gioco, le eventuali anomalie ed i comportamenti che favoriscono il rischio di irregolarità o violazione delle norme di regolamentazione del settore, ivi comprese quelle sull'antiriciclaggio.

In tale contesto, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, quale reparto specialistico della Guardia di Finanza nell'ambito Provinciale, a seguito di un'autonoma analisi di rischio basata principalmente sulle risultanze emerse dall'esame delle segnalazioni degli intermediari finanziari per operazioni relative a movimentazioni sospette di denaro, ha avviato uno specifico controllo finalizzato alla verifica del corretto assolvimento degli adempimenti previsti dalla vigente disciplina antiriciclaggio nei confronti di un esercente operante nella città di Frosinone. L'attività ispettiva in argomento ha preso in esame in particolare numerose operazioni di gioco, per alcune centinaia di migliaia di euro, delle quali numerose risultate vincenti per importi pari o superiori a 2.000 euro.

I successivi approfondimenti operativi hanno permesso di rilevare gravi irregolarità concernenti la mancata identificazione dei clienti all'atto dell'operazione di gioco, l'omessa comunicazione al concessionario di riferimento dei dati acquisiti relativi al cliente e all'operazione entro 10 giorni dall'effettuazione dell'operazione stessa, nonché l'inosservanza dell'obbligo di conservazione di detti elementi, per un periodo di 2 anni dalla data della loro acquisizione. La mancata identificazione dei soggetti vincitori di somme in denaro superiori ai 2.000 euro consente spesso alla criminalità di ripulire il denaro derivante da reati di qualsiasi genere, dallo spaccio di sostanze di stupefacenti, all'usura nonché agli imprenditori disonesti di giustificare i ricavi non confluiti nelle dichiarazioni dei redditi ovvero l'apporto di capitali nei bilanci delle società.

Per questo la normativa del settore è particolarmente attenta nel prevedere obblighi e tempistica specifici ed elevate sanzioni amministrative, fermo restando la rilevanza di tali condotte anche sotto l'aspetto penale, nel caso specifico, infatti, sono state, pertanto, emesse nei confronti dei responsabili delle ricevitorie sottoposte a controllo sanzioni amministrative fino ad un massimo di 10.000 euro. La verifica del corretto assolvimento degli adempimenti previsti dalla normativa antiriciclaggio, nel delicato settore dei giochi, è un importante presidio per prevenire e contrastare le forme di riciclaggio in grado di inquinare l'economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.