Condannato per lesioni personali, minaccia e violenza privata ad un anno (con sospensione condizionale della pena) e il risarcimento danni nella misura di diecimila euro.

Assolto, invece, per il reato di sequestro di persona, mentre l'accusa di violenza sessuale era caduta nelle indagini preliminari. È quanto è stato deciso ieri per un quarantasettenne di Frosinone finito nei guai a maggio dello scorso anno, a seguito della querela presentata da una romena, con cui conviveva da qualche mese. Il tutto accaduto nel loro appartamento di Frosinone.

I due si erano conosciuti e dopo essersi frequentati avevano deciso di convivere, sistemandosi in un appartamento. Una convivenza durata pochi mesi e finita in modo alquanto burrascoso.

Lei ha raccontato di essere stata picchiata con un righello, poi trovato spezzato nel corso della perquisizione. Poi aveva sostenuto di essere stata sequestrata, segregata in casa dal compagno. Chiusa a chiave nell'impossibilità di lasciare l'appartamento e uscire per l'intera giornata. Aveva denunciato anche di aver subito una violenza sessuale. Ma quest'ultima accusa era caduta durante le indagini preliminari, mentre il reato di sequestro di persona è caduto ieri.

L'uomo è stato condannato, quindi, a un anno, pena sospesa, per lesioni personali, minacce e violenza privata. Il quarantasettenne è stato assistito dall'avvocato Antonio Perlini, mentre la donna si è affidata all'avvocato Marco Maietta.