Non accennano a diminuire. I segni sono visibili sui volti di molte donne, ma troppo spesso restano dentro. Non si vedono. E la paura frena chi dovrebbe trovare il coraggio di dire basta e riprendere in mano la propria vita.

Le cronache quotidianamente raccontano storie di violenze. Come si può immaginare che un marito o un fidanzato usi violenza sulla propria compagna e spesso davanti a dei bambini, che un amico, un vicino di casa o uno sconosciuto possano diventare dei carnefici? Eppure questo accade ogni giorno, spesso è una nostra amica, nostra sorella, la nostra collega a subire queste angherie. L'argomento è ancora più sentito nella ricorrenza dell'8 marzo.

Dall'inizio dell'anno ad oggi le telefonate arrivate al Telefono Rosa Frosinone sono 45, venti i casi presi in carico direttamente nella sede, che si trova a Ceccano. Alla fine dello scorso anno le richieste di aiuto sono state oltre 400, arrivate quotidianamente a tutte le ore del giorno e della notte al numero fisso 07751886011, ma soprattutto al cellulare 3486978882 attivo 24h su 24, telefonorosaceccano@libero.it.

E dalla richiesta di aiuto, in maniera istantanea, il presidente Patrizia Palombo del Telefono Rosa Frosinone e tutto lo staff si attivano per non rimanere a guardare, ma per fare qualcosa per rispondere alla richiesta di aiuto. Donne che vengono prima di tutto rassicurate, accompagnate fisicamente nel momento della denuncia, affiancate se richiesto in tribunale. E sono già tante le richieste di aiuto arrivate al Telefono Rosa di Frosinone, come ci ha riferito Palombo.

«L'età delle donne che si sono rivolte a noi vanno dai 12 agli 84 anni - sottolinea Palombo - Donne con bambini che già da piccolissimi subiscono e/o assistono a violenze di ogni genere. Il nostro centro Telefono Rosa Frosinone è strettamente collegato al numero verde nazionale antiviolenza 1522 dal quale riceviamo molti casi. Le donne che si sono rivolte al nostro centro sono per lo più italiane, ma a differenza degli anni scorsi sono aumentate le richieste anche di donne di nazionalità diverse, anche loro cominciano a chiedere aiuto, cominciano a fidarsi di noi».

La presidente Palombo rivolge un augurio alle donne..
«Cosa dire alle donne che subiscono violenza? Ricordate sempre che non tutti gli uomini sono violenti e come dice la Litizzetto: "Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L'amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via».

E tra i casi che sta seguendo da luglio Palombo anche la storia di una mamma, un papà e due ragazzine di Sora. «Una famiglia che combatte da oltre sei anni contro la violenza fisica, psicologica di alcuni parenti - sottolinea Patrizia Palombo - Sono coinvolte due ragazze che sei anni fa avevano 6 e 8 anni e una donna che insieme al marito sta mettendo in campo tutte le strategie possibili per uscire dalla violenza. La donna ha denunciato, ha chiesto da anni aiuto, ma nulla è stato fatto per loro.

Solo da luglio il nostro centro ha preso in carico questo caso e devo dire che di difficoltà ne stiamo incontrando anche noi moltissime. Sono molto arrabbiata, delusa». Da sette mesi la presidente del Telefono Rosa con i suoi avvocati e tutto il personale sono al fianco della famiglia sorana, vittima, sembrerebbe, anche nei giorni scorsi di azioni da parte dei parenti. «Nulla mi potrà fermare, è ora di agire, di aiutare veramente questa famiglia».

E infine l'invito a denunciare. «Donne denunciate, non abbiate paura. Ricordatevi che non siete sole». Diversi i progetti messi in campo in provincia di Frosinone dal Telefono Rosa, stretta collaborazione con la prefettura, l'amministrazione provinciale, attraverso protocolli d'intesa con amministrazioni locali, enti pubblici e privati del nostro territorio.