Recuperate tele ed oggetti sacri trafugati nella chiesa di San Michele Arcangelo, erano nascosti in una cantina del centro storico. Nella refurtiva anche preziosi ed oggetti di antiquariato rubati nelle dimore di famiglie facoltose. La vasta operazione ha consentito agli uomini dell'Arma di smascherare l'attività illecita di un trentaquattrenne insospettabile del posto.

La brillante azione è stata portata a termine ieri dai carabinieri della locale stazione, a conclusione di una articolata attività investigativa.Tutto è partito da una denuncia del 2015 per un furto al Liceo ‘Sulpicio'. Ulteriori azioni criminose, più recenti in ordine di tempo, perpetrate ai danni di abitazioni storiche del Centro, hanno permesso ai militari di ampliare il raggio di indagine.
Partendo, quindi, dall'analisi della fascia oraria in cui erano stati messi a segno i colpi, sono state visionate le telecamere di videosorveglianza a disposizione e, quindi, il flusso di veicoli in entrata e uscita dal centro storico. Dati che hanno confermato ogni sospetto: dietro i furti non poteva che esserci la mano di uno o più soggetti del posto. Nella maggior parte dei casi, si tratta di dimore antiche o comunque disabitate. Abitazioni estive dove raramente i proprietari si recavano.

Chiuso il cerchio, le ricerche hanno portato ad un trentaquattrenne, incensurato, che è stato denunciato per ricettazione. Ieri è scattata la perquisizione domiciliare. Nelle pertinenze della sua abitazione i militari hanno rinvenuto numerosi oggetti sacri (candelabri, calici in argento/oro con sottopiatto, croci e brocche in rame, quadri raffiguranti immagini sacre) rubati nel mese di novembre scorso dalla chiesa di San Michele Arcangelo; oggetti riconducibili al furto tra il 20 dicembre 2014 e il 7 gennaio 2015 al liceo scientifico (un microscopio biologico, un microscopio oculare elettronico, un videoproiettore ed una stampante laser). Ma anche preziosi riconducibili a furti in abitazioni dal 2015 ad oggi: pugnali, spade, un paio di sci, una vecchia macchina da cucire Singer, armi da collezione, medaglie, un anello di valore e persino una fascia tricolore con lo stemma del Comune di Veroli appartenuta forse a qualche passato amministratore. Nelle refurtiva anche una busta di chiavi alcune sottratte alle abitazioni. Non a caso alcune case sono state saccheggiate anche due o tre volte. Altre, invece, durante lavoretti di manutenzione commissionati dagli stessi proprietari. La refurtiva è stata catalogata e sarà presto restituita ai legittimi proprietari.