Dopo il pomposo annuncio dei mesi scorsi, che annunciava l'imminente adozione di uno "strumento operativo per avviare il percorso di bonifica e reindustrializzazione nella Valle del Sacco e dare un nuovo impulso di crescita alle piccole e medie imprese del Frusinate", la bozza di accordo di programma che starebbe per divenire esecutiva, rispetto ad Anagni si limiterebbe alla caratterizzazione della superficie riguardante l'ex Polveriera.

Una doccia fredda per cittadini e imprenditori, che stanno storcendo la bocca di fronte a quella che si annuncia come l'ennesima beffa a danno della città dei papi.

L'intervento del sindaco
Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Daniele Natalia aveva di nuovo puntato il dito sul blocco di cantieri ed iniziative conseguenti all'adozione delle norme applicate ai siti compresi nella perimetrazione del Sin (Sito d'interesse nazionale), specificando che almeno cinque iniziative industriali sarebbero a rischio di annullamento e trasferimento altrove. Il sospetto che dall'alto si stia procedendo all'attuazione di un disegno riguardante il futuro della ex Polveriera, è piuttosto concreto.

Tralasciare dai piani di intervento e bonifica la ex discarica di Radicina, la ex cava di Cangiano, il cimitero interrato della ex Videocolor e altri siti industriali dismessi, limitando lo sforzo alla sola caratterizzazione dei 187 ettari che, in ogni caso, sarebbero stati a carico di chi li appetisce, è almeno avvilente.

È probabile una levata di scudi ed un rimbrotto nei confronti dei politici locali, affinché sollecitino e referenti regionali e ancora più in alto, a dimostrare di avere a cuore un territorio fin troppo svilito.