Addio a Massimo Caldarozzi, l'imprenditore 42enne che l'altro giorno si è ucciso impiccandosi nel suo autosalone: una folla immensa ai funerali del giovane di Anagni sopraffatto da qualcosa che non è riuscito a vincere.

La Cattedrale Santa Maria assiepata sia nella navata centrale che nelle laterali. I singhiozzi irrefrenabili che si udivano nel silenzio interrotto dai rintocchi mesti delle campane. Rintocchi che ricordavano come La campana suoni per tutti, perché tutti siamo parte di questa umanità sferzata dai venti dell'incertezza e sottoposta alle regole di un sistema che sta rivelando i suoi limiti.

Un vento impetuoso, come se il Cielo aggiungesse la propria rabbia al dolore di tutti, intorno alle 11.30 ha accolto il corteo funebre partito dal vicino ospedale. Toccante l'omelia dei celebranti. Tra le centinaia di persone, le autorità civili e militari della città. Soprattutto, però, tantissimi amici sconvolti.

Oggi l'addio a Massimo Caldarozzi. Alle 11.30 nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Annunziata, sarà celebrata la cerimonia funebre per il giovane imprenditore scomparso tragicamente giovedì scorso. La città si stringerà attorno a quel giovane fiore reciso, unita in un dolore che è palpabile in ogni ambiente, in ogni angolo. Non occorre parlare, non serve proferire parola; ogni persona che si incontra, che si incrocia camminando, ha negli occhi la tristezza infinita provocata da una morte assurda. Inutile, talvolta sciocco, domandarsi perché accadano certe sciagure.

Il momento storico ed economico è difficile, e non è un mistero che i piccoli imprenditori, pur se capaci e tenaci, vengano messi quotidianamente a dura prova. A Massimo non mancavano le gioie, anzi. Una moglie meravigliosa, due bimbi adorabili, genitori vicini, la passione per lo sport condiviso con amici di sempre. Una mattinata di dolore.

di: La Redazione