Una violenza subita e tenuta nascosta per anni. Una violenza all'interno delle mura domestiche che una ragazzina si è portata dentro fin quando non ha detto basta e ha deciso di denunciare. Denunciare l'ultimo episodio e da questo andare a ritroso nel tempo fino a ripercorrere attimi che voleva solo dimenticare.

Una ragazza di Ceccano, all'epoca dei fatti non ancora quattordicenne, ha così dichiarato di esser stata vittima delle attenzioni morbose del nonno. Quando ha deciso di vuotare il sacco erano passati quasi nove anni da allora. È andata in Questura e ha segnalato che il nonno davanti a lei aveva cercato di abbassarsi i pantaloni. Gli agenti della Questura non hanno sottovalutato il caso e, insieme al sostituto procuratore Alessandro Di Cicco, hanno cominciato a indagare a fondo.

Hanno chiesto alla ragazza di aprirsi e raccontare cos'era successo. Così, se il magistrato ha deciso di non procedere per l'ultimo episodio, non ravvisando estremi di reato, ben diversa importanza è stata data a un altro episodio raccontato dalla ragazza. Si tratta di un fatto accaduto - secondo la querela - nell'ormai lontano 2009, in un giorno imprecisato dato il trascorrere del tempo, quando l'arzillo nonno, con un movimento furtivo, l'avrebbe presa alle spalle e palpeggiata sul seno.

Lei si era ritratta, ma non aveva parlato. Forse per vergogna, per paura di non essere creduta. Ma quando ha subito il nuovo episodio non ci ha pensato più e ha deciso di denunciare. Formulata l'accusa di violenza sessuale, con l'aggravante dell'età della vittima, non ancora quattordicenne nel 2009, il pubblico ministero ha chiuso le indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo.

La ragazza nel frattempo ha interrotto i rapporti con il nonno, che è difeso dall'avvocato Clara Di Mario, e si è trasferita altrove. Il caso, ieri, è approdato sul tavolo del giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone Ida Logoluso. Attestato un difetto di notifica, l'udienza è stata rinviata.