«Questo piccolo grande amore per la musica fece tappa a Sora». Sul palco dell'Ariston il direttore artistico del festival di Sanremo Claudio Baglioni ha fatto riferimento alla città volsca dopo un'applauditissima esibizione con Antonello Venditti. Parlava di lei, Elisa Siddivò, classe 1923, fan del festival della canzone italiana, che si è emozionata molto quando il cantautore ha raccontato del suo primo pianoforte, uno Schulze-Pollmann, comprato proprio a Sora nella famosa casa musicale di suo marito, Rolando Vicini, con le cambiali firmate dal padre.

«Era l'estate del 1967 e Claudio Baglioni venne a Sora con il padre per cantare a un matrimonio - racconta Elisa -.Ancora non era conosciuto come oggi, era un ragazzino di sedici anni con i sandaletti e tanta voglia di coltivare la sua passione per la musica. Mio marito Rolando, che oltre a essere un musicista aveva l'unica casa musicale dell'intera provincia, gli vendette il suo primo pianoforte». Il racconto della signora Elisa, novantacinquenne, è lucido e dettagliato come i suoi ricordi: «Ad accompagnare papà Baglioni e suo figlio era stato il maestro di musica Ovidio Sarra, di Sora, un artista molto conosciuto nel panorama musicale che collaborò per molto tempo con Claudio Villa.

Insomma Claudio provò il pianoforte, gli piacque e il padre lo acquistò. Noi lo portammo a Roma, a Centocelle, dove abitavano, avvolto con una coperta per non farlo rovinare durante il viaggio. Una volta famoso, Baglioni mi fece recapitare una cartolina autografata con dedica a me in ricordo di quel pianoforte. Per il mio ottantesimo compleanno andai a un suo concerto a Roma, ma non ebbi l'opportunità di salutarlo». Ecco dunque il desiderio di nonna Elisa che suona come un appello a Claudio Baglioni: «Mi farebbe tanto piacere rincontrarlo per ricordare insieme quel pianoforte che ci lega»