Abusi su minore, quarantenne verolano condannato in primo grado a quattro anni di reclusione. La difesa ha annunciato che farà ricorso in appello. Ieri mattina, nell'aula A del Tribunale di Frosinone, il gip Francesco Mancini ha emesso sentenza di condanna a carico di un quarantenne verolano. L'uomo è stato ritenuto responsabile di abusi nei confronti di un minore residente nello stesso comune.

La cronaca
I fatti risalgono al 2013. L'uomo lavorava all'epoca come educatore in un centro diurno frequentato dalla vittima che aveva soltanto tredici anni. Secondo l'accusa, il quarantenne approfittando del suo ruolo, avrebbe avvicinato il ragazzo costringendolo ad avere rapporti sessuali. Un'amicizia "speciale" a cui il minorenne non si era potuto sottrarre, fino a quando non sono scattate le indagini della polizia giudiziaria, al termine delle quali l'uomo era stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale. Nel corso delle varie udienze erano stati ascoltati numerosi testi, tra i quali anche la psicologa del ragazzo.
La famiglia della vittima si era rivolta alla Caramella Buona Onlus che aveva fornito assistenza tramite l'avvocato Monica Nassisi, presente ieri in aula insieme al presidente della onlus Roberto Mirabile, al suo vice Anna Maria Pilozzi e alle collaboratrici della sede di Acuto. «Tutti uniti in aula ad abbracciare la vittima che ci auguriamo oggi possa tornare a sorridere.
Siamo soddisfatti – ha dichiarato Anna Maria Pilozzi – Ancora una volta abbiamo interrotto l'azione criminale di un pedofilo e ottenuto, grazie al nostro legale Monica Nassisi e alle persone che credono in noi, verità e giustizia. Tra meno di un mese torneremo in aula per il caso del professore dell'Alberghiero di Fiuggi».

L'imputato, che era difeso dall'avvocato Paolo De Simone, è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento delle parti civili, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il legale della difesa ha annunciato che farà ricorso in appello contro la sentenza del giudice. Nel corso dell'udienza, il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione. Fatto questo che lascia ampi margini di manovra in sede di Appello.