Esperia - Richiesto il giudizio abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica per Mario Teoli, il trentenne chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato per aver colpito con sei fendenti il padre Antonio al culmine di un violento litigio. Come richiesto dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Angelo Pollino, la richiesta del rito abbreviato è subordinata all'accertamento dell'effettiva capacità di intendere e volere del l'imputato e della sua condotta nel corso delle indagini.

L'udienza a suo carico è stata fissata al prossimo 29 marzo. Sarebbe stata, per il pm De Franco, l'evidenza della prova a far avanzare la richiesta di un giudizio immediato. E due settimane fa, con il rinvio a giudizio, era stata fissata la data in cui Mario, l'unico imputato per la morte del padre, dovrà comparire in aula.

Le indagini

Mario Teoli, assistito dall'avvocato Angelo Pollino, è l'unico chiamato a rispondere di omicidio volontario aggravato per aver colpito con sei fendenti il padre Antonio al culmine di un violento alterco nato per motivi familiari. Era stato proprio lui, nell'immediatezza dei fatti, ad allertare il 118. Il giovane ha sempre negato di aver colpito suo padre, parlando, nell'immediatezza dei fatti, di un tentativo di rapina finto male. Poi l'inizio di una complessa attività di ricostruzione e sopralluoghi costanti nell'abitazione lungo la provinciale per Esperia dove in quella terribile notte del 1° agosto scorso Antonio Teoli (ex operaio Fca di 68 anni) al culmine di una violenta lite è stato trovato senza vita accanto al pozzo del giardino. Le ferite sul corpo della vittima sarebbero risultate compatibili con l'arma rinvenuta in casa (il coltello individuato dai militari sotto il portaposate). Due, lo ricordiamo, le lame trovate nell'abitazione durante i sopralluoghi dei carabinieri, coordinati dal sostituto De Franco: oltre a quella in cucina (in un mobile), una seconda individuata in un campo, a diversi metri dall'abitazione