In quarantott'ore i carabinieri della Compagnia di Alatri, diretta dal tenente De Lisa, chiudono il caso del lancio del petardo che, durante la sfida tra la squadra dell'Alatri Calcio e il Ferentino di domenica mattina, dopo l'esplosione avvenuta nella zona occupata dai tifosi di casa e seppur distante dieci metri dalla panchina ospite, ha determinato il ferimento del dirigente della formazione amaranto Marcello Zera, in quel momento in campo.
L'uomo di 57 anni è caduto a terra stordito dal botto e per i traumi riportati è stato trasportato in ospedale per le cure del caso. Per fortuna poi le sue condizioni sono migliorate ma lo spavento è stato tanto per lui, i suoi familiari oltre che per i giocatori della squadra del Ferentino. Ieri i carabinieri, che subito dopo il fatto avevano avviato le indagini, hanno individuato il responsabile.
Si tratta di un ragazzo classe 1981 che è stato denunciato per lesioni personali e lancio di materiale esplodente. Per lui è stato anche proposto il daspo e cioè il divieto di poter assistere a manifestazioni sportive per uno o più anni. Dopo il forte boato la partita è stata anche sospesa, grazie anche alla volontà espressa da parte dei due capitani delle due squadre che hanno fatto la proposta, poi accettata, all'arbitro di non continuare il match, che comunque si stava svolgendo nella massima regolarità.
Ora chiusa la pagina giudiziaria sull'accaduto, con danno d'immagine alla squadra e città, si attendono anche le sanzioni del giudice sportivo che arriveranno oggi. La società dell'Alatri calcio, che tanti sacrifici sta effettuando attraverso i suoi dirigenti, tecnici e giocatori, teme la mano pesante, tenendo conto che il rettangolo di gioco del Chiappitto, dove è avvenuto il fatto, era anche diffidato per fatti avvenuti negli anni passati. Squalifica del campo e multa questa la sanzione che potrebbe essere decisa. infine la stessa società dopo il fatto aveva duramete condannato il gesto rivolgendo forte vicinanza alla dirigente del Ferentino rimasto ferito.