Operazione antidroga "Il colombiano", nessuno ha risposto alle domande del giudice. Sono iniziati ieri mattina gli interrogatori per i 12 coinvolti nella maxi inchiesta portata avanti da carabinieri e polizia, coordinati dalla Dda di Roma. La maggior parte dei coinvolti, chiamati a sostenere l'interrogatorio, ha scelto la strada del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere. Alcune posizioni verranno valutate lunedì.

Le difese, un collegio davvero agguerrito (composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Di Sano, Sandro Salera, Mosè De Rubeis, Paolo Marandola, Mariano Giuliano ed Eleonora Rea) sono pronte a una lunga e complessa battaglia giudiziaria. E qualcuno ha già annunciato ricorso al Riesame. Sarà molto difficile scucire le maglie di un'attività condotta con grande professionalità dagli uomini del capitano Mastromanno e da quelli della Mobile, guidata dal dottor Bianchi. In quasi due anni d'indagine, gli inquirenti hanno sequestrato carichi ingenti di droga che avrebbero dovuto rifornire la piazza cassinate. Appostamenti, pedinamenti e intercettazioni hanno completato il quadro: carichi di hashish, marijuana e coca stoccati in insospettabili comuni-deposito. Troppo rischioso passare per la piazza di Cassino, già sottoposta a controlli serrati.

"Il colombiano" non solo ha portato all'arresto (con l'esecuzione di ordinanze di custodia cautelare tra quelle in carcere e ai domiciliari) di 12 persone residenti tra S. Elia e S.
Apollinare, definendo ruoli e strategie. La maxi operazione antidroga ha permesso di evidenziare flussi di droga continui, anzi in costante aumento.