Giovane mamma trovata senza vita nel suo letto dai suoi bimbi, medico rinviato a giudizio. Decadute le accuse per le altre figure professionali coinvolte, il giudice delle udienze preliminari ha rinviato a giudizio un solo medico del Santa Scolastica per un'ipotesi di omicidio colposo. E nei confronti del camice bianco cassinate il processo si aprirà il prossimo 10 maggio.
A dare l'allarme, due anni fa, erano stati i figli della giovane mamma indiana trovata nel giugno del 2017 senza vita. Kaur Karmejit, 33 anni, madre amorevole di 3 piccoli (allora di 3, 5 e 11 anni) si era addormentata per non svegliarsi più. Il più grande tra i figli aveva raggiunto il papà che stava lavorando vicino casa. Poi l'arrivo del 118 e l'inizio di un'inchiesta volta a chiarire cosa avesse potuto strappare la trentatreenne all'affetto della sua famiglia. E per fugare ogni dubbio la magistratura della procura di Cassino aveva anche disposto il sequestro della salma per l'autopsia.
La ricostruzione
In base ad una primissima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che la donna, in Italia (a Roccasecca) da diversi anni per stare accanto al marito dipendente di un'azienda agricola del Cassinate tre giorni prima del decesso aveva manifestato un malessere diffuso: dolori alle ossa e un'astenia insopportabile. Tanto da far ricorso alle cure mediche di base. Poi, vista la gravità della situazione, era stata anche in ospedale per cercare di capire cosa le stesse accadendo sperando, forse, che il caldo le avesse giocato un brutto scherzo. Sottoposta ad analisi e visita, era tornata a casa. Poi l'allarme lanciato dai suoi bambini e l'arrivo del marito e del 118 giunti nell'immediatezza insieme ai carabinieri: tutto inutile. A rappresentare la famiglia dell'indiana l'avvocato Angela Caprio.