Uno sfogo che dà la stura agli affondi dell'opposizione. Se lo è concesso nei giorni scorsi il consigliere delegato alle manutenzioni Lino Caschera criticando le lungaggini sul caso dei lavori fermi al piazzale dello stadio Tomei. Dai banchi della minoranza Valter Tersigni lo striglia: «Nient'altro si può dire di fronte a un politico di maggioranza che accusa i dipendenti comunali per scrollarsi di dosso responsabilità solo sue. Le parole di Caschera sullo scavo del piazzale Tomei sono "bombe random" perché l'attuale organizzazione comunale è stata decisa e voluta dalla maggioranza in carica. Tutto a dimostrare il fallimento di questo governo».

Sul cantiere ancora bloccato Caschera aveva detto: «Sono stanco di chiedere agli uffici di intervenire. Non conosco le ragioni che muovono i dipendenti a non agire. Io faccio il consigliere e posso dare l'indirizzo politico, ma non posso certo fare i documenti». Tersigni controbatte: «Se i dirigenti non firmano o non concludono gli atti, un motivo ci sarà. Ricordo al delegato alle manutenzioni che, prima di eseguire un lavoro, è necessario pubblicare una determinazione in cui si impegni la spesa e si affidi l'esecuzione dell'intervento a un soggetto scelto con apposita procedura. Sull'albo online non c'è traccia né di una procedura né dell'altra.

Allora chi ha ordinato lo scavo davanti al Tomei? Quale criterio è stato utilizzato? Il lavoro non risulta supportato da atti e il tutto appare senza copertura economica, quindi più di qualcosa non va. Ma tutto ciò è davvero colpa dei dipendenti? Durante il mio mandato da delegato - conclude Tersigni - ho trovato di fronte a me impiegati capaci, dotati di grande professionalità». E a loro esprime la sua solidarietà.