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Istruzione, nuove sfide per un mondo più "smart"

Istruzione, nuove sfide per un mondo più "smart"

Il Terzo occhio

Istruzione, nuove sfide per un mondo più "smart"

Nel mondo del lavoro di oggi, la componente manuale è certamente ancora molto estesa, ma la potente ascesa del digitale e l'ulteriore sviluppo del settore terziario ci presentano un grande ventaglio di attività “di concetto”. Considerate le tantissime possibilità per i giovani di svolgere lavori non manuali, credo sia fondamentale fornire a questi un'ottima formazione a livello di tecniche d'apprendimento.

Il sistema di istruzione italiano in questo è spaventosamente indietro; dobbiamo considerare che nell'attuale struttura dell'informazione, della comunicazione e del web, un individuo si trova costantemente davanti a una sterminata serie di input, e deve saperli scandagliare, categorizzare e organizzare abbastanza velocemente e con efficienza: spero quindi che anche nelle nostre scuole ci si apra alle nuove metodologie di studio, alle tecniche di memorizzazione e in generale a dei protocolli in sintonia con le scoperte delle neuroscienze, che da anni cercano di indicare come tarare l'insegnamento sulla base dei diversi tipi d'intelligenza.

Oggi un docente dovrebbe sapere come riadattare la stessa lezione a seconda degli alunni che ha, divisi in macro-gruppi legati alle relative caratteristiche psichiche e intellettive. Un insegnate italiano tutto ciò neanche se lo sogna e i governi su questo dormono. Dalle scuole primarie, si dovrebbe allenare il bambino/adolescente ad apprendere nel modo più indicato, ad esempio facendogli fare delle mappe concettuali e tentando già di capire qual è la sua indole, al fine di preparare per lui il percorso didattico più proficuo e confortevole, che segua le sue inclinazioni.

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