Spazio satira
Sanità, è il momento di dire le cose come stanno
05.11.2015 - 17:47
La notizia del sollevamento di Isabella Mastrobuono dal suo incarico mi ha colpito molto. Non per la notizia in sé, che è simile a molte altre, quanto per il sostrato che si trascina. Stavolta a essere bocciata è stata la professoressa, per i troppi errori sui Pronto Soccorsi. Che il Pronto Soccorso di Frosinone sia attualmente un luogo dai disagi assicurati credo possiamo affermarlo tutti e nessun dirigente può aggirare le proprie responsabilità. Io comunque, pur non dissociandomi dalle critiche fattele, ho l'abitudine di guardare sempre una situazione contestualizzandola in un quadro più ampio e sistemico.
Giusto quindi dire che i dirigenti non fanno bene il loro lavoro, ma dobbiamo anche ricordare che l'Italia è uno dei Paesi Ocse che spende meno in sanità, solo il 7%, e pensate che negli Usa, dove il sistema sanitario è principalmente privato, il governo federale spende comunque il 17%. Va detto anche, per chi non lo sapesse, che l'Italia è ancora l'unica dei paesi Ue, insieme solamente a Uk e Spagna, ad avere un sistema sanitario interamente pubblico e universalistico. Ebbene sì, anche nella grande Germania ormai l'assistenza sanitaria ricade in parte sulle spalle dei cittadini; il dibattito sulla sostenibilità del sistema è al centro non solo da noi, ma parallelamente in Spagna, che è in affanno, e appunto in Inghilterra dove si temono tagli e ridimensionamenti.
Noi i tagli li abbiamo già programmati, la manovra Lorenzin toglierà dalla spesa sanitaria 3,2 miliardi e determinati tipi di prestazioni saranno a pagamento, con ricadute legali sui medici che prescriveranno esami “non necessari”. È un disegno questo che ha tutta l'aria di un graduale processo di privatizzazione, almeno parziale. Nonostante ciò, un recente studio congiunto di Oms, Banca Mondiale e FMI attesta la sanità italiana al terzo posto mondiale per efficienza (Il Sole24Ore.com, 7/10/14).
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