Illegalità negli appalti, violenze su donne e bambini, stalking, droga, truffe e reati ambientali. Senza dimenticare due processi per omicidio, quelli di Emanuele Morganti e Gloria Pompili (a Latina). È la situazione della giustizia nel tribunale di Frosinone come riferito dal procuratore generale della Corte d'appello di Roma, Giovanni Salvi, sulla base di quanto rappresentato dal procuratore Giuseppe De Falco all'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Il primo punto affrontato è relativo alla depenalizzazione di alcuni reati che in termine di impatto sul carico di lavoro del tribunale non ha avuto significativi effetti. Scarso il ricorso alla messa alla prova, limitato ai casi di decreto penale di condanna. «È indubbio - si legge nella relazione - che ogniqualvolta l'estinzione del reato per prescrizione appare possibile esso continuerà a rappresentare l'obiettivo primario della difesa».
Dal punto di vista organizzativo si è fatto cenno all'informatizzazione degli uffici, alla quale deve corrispondere un'adeguata formazione, soprattutto del personale più anziano, e alla carenza del personale amministrativo.

«Il tema più critico continua ad essere non già quello dei tempi di definizione della fase delle indagini preliminari bensì quello della gestione del dibattimento, dove i tempi di definizione dei processi sono mediamente troppo lunghi», si legge nella relazione.

La pubblica amministrazione
Un passaggio ha interessato i reati contro la pubblica amministrazione, pur essendo rimasti inalterati. «Enormemente aumentato è il numero dei procedimenti per il delitto di peculato, determinato esclusivamente dalle informative di reato della polizia municipale di Fiuggi connesse al mancato versamento al comune da parte degli albergatori dell'imposta di soggiorno percepita dai clienti».

I pericoli si annidano nell'affidamento degli appalti pubblici. «Si ha l'impressione di un'illegalità diffusa nel territorio - si legge nella relazione - e cioè l'affidamento, da parte di piccoli comuni, di appalti di importo non ingente sulla base di inviti per la presentazione di offerte rivolti ad una cerchia ristretta di imprese, che sembrano far capo sempre alle medesime persone».

Per aggirare la legge, si presentano false offerte di altri operatori «per rappresentare una concorrenzialità in realtà inesistente». Sotto accusa in particolare i dirigenti tecnici «che creano veri e propri centri di potere all'interno delle amministrazioni». Si parla di «una fitta rete di cointeressenze tra funzionari pubblici, non solo di rango politico, ed imprenditori».

Sono richiamate importanti inchieste condotte, anche in passato, come quella sulla motorizzazione, sull'«illecito rilascio o rinnovo di autorizzazioni in materia ambientale da parte della Provincia, talvolta in cambio di illecite utilità», nonché quella sul progetto di aeroporto a Frosinone. Casi che hanno dato vita a importanti processi che, per la loro mole, richiedono un grande impegno con la conseguenza dell'«impossibilità per il tribunale di garantire il sollecito espletamento dell'elevato numero di udienze».

Evidenziate le indagini per «illeciti connessi in occasione delle elezioni comunali». Si segnala la «pressocché totale inesistenza di denunce di cittadini e, soprattutto, imprenditori, incappati in fattispecie di concussione e corruzione». Insomma si subisce in silenzio per paura di ritorsioni, per timore di uscire dal "giro" degli appalti pubblici o per l'auspicio di potervi rientrare. Resta il fatto che la lentezza dei processi, non aiuta.

La procura definisce «pressocché inesistente» il tentativo di investimenti nel circondario da parte di gruppi criminali legati alla malavita campana, «monitorati con la massima attenzione».
Sul fronte degli omicidi un cenno al processo in corso per la morte del ventenne Emanuele Morganti e, per quanto riguarda Latina, per il delitto della frusinate Gloria Pompili. L'aggravamento delle sanzioni per l'omicidio stradale, invece, al momento non ha prodotto un effetto deterrente.

Le violenze
«Fatti particolarmente odiosi» sono definiti i casi di violenza su donne e bambini, in aumento come pure i procedimenti per maltrattamenti e stalking. Le denunce delle donne sono aumentate, ma l'impressione è che sia solo la punta dell'iceberg. Non è sottovalutato il dato relativo agli abusi sui minori. Avviate indagini «inerenti la conduzione di case famiglia e abusi connessi da operatori di taluni istituti scolastici».

Massima attenzione ad altre fattispecie. A cominciare dal traffico e dallo spaccio di droga, a volte in collaborazione con la Dda di Roma, e delle truffe in costante aumento. In diminuzione furti e rapine. Tuttavia restano alcuni fatti, quali le rapine in villa, che destano allarme sociale. Poche le denunce per usura. Si tratta di un fenomeno sottostimato: per timore di ritorsioni o per continuare ad avere prestiti non si denuncia.

L'ambiente
«I reati ambientali sono in numero rilevante» e hanno «un notevole impatto sula situazione ambientale». Si tratta di immissioni in atmosfera, scarichi, anche industriali, e smaltimento illegale di rifiuti in relazione alla presenza di discariche abusive. Presenti casi di «emissioni maleodoranti da impianti industriali». Quando si interviene con i sequestri preventivi, si ponderano «le esigenze connesse alla situazione occupazionale e quelle relative alla tutela dell'ambiente».

Segnalate indagini sul carcere di Frosinone (una per duplice omicidio) di corruzione e abuso d'ufficio «e riguardano per lo più l'illecita introduzione - si legge - di beni utili ai detenuti (soprattutto cellulari) ovvero favoritismi compiuti in cambio di illecite utilità». Indagini capillari svolte pure con l'apporto «di personale di polizia giudiziaria interno al carcere e comunque fidato».