Allettato da un'offerta stracciata su internet per un telefonino viene attirato in una trappola, minacciato con delle spranghe di ferro e picchiato a calci e pugni. L'uomo, alla fine, ha denunciato tutto alla polizia e gli agenti delle volanti hanno arrestato l'aggressore, A.P., 36 anni, e ora stanno cercando di identificare i complici che lo hanno spalleggiato in ben due momenti diversi.

L'episodio è accaduto martedì sera, intorno alle 22, tra viale Mazzini, via Marittima e il Casermone, a Frosinone. La vittima, un trentasettenne di origini albanesi, era stato incuriosito da un messaggio postato su Facebook da un suo conoscente. Questi aveva messo in vendita uno smartphone, del valore di 800 euro, a 550 euro. Un'offerta da non perdere, ha pensato la vittima, ignaro di quanto da lì a qualche minuto gli stava per capitare.

L'albanese si è quindi accordato con il venditore. L'uomo si è recato all'appuntamento in auto con la moglie incinta, sicuro di chiudere l'affare in pochi minuti. Invece, qualcosa è andato storto. Nel momento in cui ha tirato fuori i soldi dal portafogli, in base a quanto ricostruito dagli agenti diretti dal commissario capo Flavio Genovesi, l'altro glieli ha sfilati di mano. Quindi, alla comprensibile reazione, l'albanese è stato minacciato anche da altri due soggetti, al momento non identificati, armati di spranghe.

Quindi, è stato aggredito a calci e pugni. La parte offesa tentava un nuovo contatto con il venditore nel tentativo di riavere indietro i 550 euro. Anche in questa seconda occasione, però, veniva fisicamente aggredito a calci e pugni dall'aggressore e da un'altra persona. Il malcapitato riportava contusioni al volto e alla testa, giudicate guaribili in sette giorni.

A quel punto scattava la denuncia alla questura. Agli agenti la vittima riferiva di non aver mai visto il telefonino e dava una descrizione dell'aggressore. Gli agenti facevano una scrematura dei possibili autori in base alla descrizione, al luogo dell'aggressione e al contatto via Facebook. Così veniva individuato A.P. che è stato arrestato per rapina e su, disposizione del pubblico ministero Vittorio Misiti, messo agli arresti domiciliari. L'udienza di convalida è stata fissata per domani.