La giornata del dialetto spacca in due il mondo culturale dell'associazionismo ceccanese. Sono state organizzate per questa ricorrenza due manifestazioni, da una parte l'associazione culturale Cultores Artium e dall'altra il centro sociale anziani in collaborazione con la Pro Loco. Cultores Artium del presidente Andrea Selvini ha fatto rivivere, sabato 19 alle 18 nella sala parrocchiale di Santa Maria a Fiume messa a disposizione da Padre Antonio Mannara, le gesta di N'dòni, Duizzia, Matalèna, la Cummàr e, domenica 20 alle 17 al Castello dei conti de Ceccano ha organizzato una lettura di poesie e componimenti in dialetto con la proiezioni di piccoli filmati sempre in "lingua autoctona" che alcuni istituti ceccanesi hanno realizzato per l'occasione.

La Pro Loco della presidente Marina Scopigli e il centro sociale anziani del presidente Nicolino Ciotoli, dal canto loro, hanno lavorato a una riuscitissima serata con racconti, poesie e canti popolari. Oltre al motivo dell'opportunità di creare una doppia manifestazione, "la maretta" sembrerebbe essere nata dalla mancata pubblicità da parte del Comune di uno dei due eventi.
Se la due-giorni organizzata da Cultores Artium. Infatti, è stata pubblicizzata e sostenuta a dovere dall'amministrazione Caligiore, sembrerebbe che l'evento voluto dalla Pro Loco e dal centro anziani sia passato inosservato a Palazzo Antonelli, nonostante la giornata dei dialetti sia indetta proprio dall'Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia).

In effetti non si sono viste in giro per il paese né locandine né manifesti e neanche il sito comunale ne ha fatto menzione. Forse proprio perché era l'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia ad esser promotore di questa giornata, o soprattutto per questo, gli organizzatori si sarebbero aspettati maggiori sostegno e considerazione. Ci auguriamo che non sia stato il dialetto motivo di tale "incomprensione".