Prato di Campoli, i continui furti di legna mettono a rischio la faggeta. Macchine, trattori e camioncini entrano nei boschi e scendono a valle carichi di "verde". Una pratica comune, nonostante i divieti.

La polemica
«Ovviamente senza controlli, nessuno presenta regolare domanda alla Polizia Locale – è l'affondo del consigliere comunale di opposizione Vincenzo Iaboni - Purtroppo, è noto a molti cittadini, in particolare ai tanti che abitano nelle zone di Cerrito, Capo D'Acqua, Santa Maria Amaseno e contrada Calcaterra, ciò che avviene quasi ogni giorno: nelle ore più impensabili si sentono rumori di motoseghe all'opera, tra i boschi e in aree dove è assolutamente vietato fare legna. È da sempre diffusa l'abitudine di recarsi a Prato di Campoli per procurarsi ceppi secchi. Peccato che l'usanza è ormai degenerata.

Transitano, infatti, dal pianoro (a partire dalle "Strette") mezzi meccanici di ogni genere carichi di legna di piante di faggio ancora verde.
Nessuno sembra rendersene conto, eppure questo viavai non passa inosservato a chi in quella zona ci vive. Perché non si interviene? È mai possibile - aggiunge il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Iaboni - che l'associazione che si è distinta nella gestione del pianoro non si sia mai fatta portavoce di quello che accade nei boschi? Nessuno sente il rumore delle motoseghe che tagliano le nostre piante?

Chi sono quei vandali che in barba alla legge si sentono autorizzati a distruggere il grande verde del pianoro, senza rispetto per la natura? Bisogna intervenire a fermare questo scempio. Gli attori aumentano, ma intanto le piante diminuiscono».
Non è del tutto vietato raccogliere legna da ardere. Generalmente si possono raccogliere solo i rami a terra, mentre per i tagli servono le autorizzazioni. Ma i furbi sono tanti e vanno fermati.