Fedeli sbigottiti. Si sono guardati con il vicino di banco, sorpresi e meravigliati. Altri hanno strabuzzato gli occhi e iniziato a bisbigliare alle parole che il parroco stava leggendo dal pulpito così come chiesto dal vescovo sulle pratiche di culto in case private da parte di un «sedicente ministro non appartenente alla Chiesa Cattolica né in comunione con essa».

Pratiche di culto non cattoliche, "strane" messe presiedute da un sedicente sacerdote in determinate abitazioni private, in particolar modo nei comuni di Cassino, Aquino, Piedimonte San Germano, Castrocielo e Pontecorvo. Per questo il vescovo Gerardo Antonazzo, da buon pastore che vigila amorevolmente sul suo gregge, ha voluto richiamare le pecorelle "smarrite".

E nella sua lettera, per voce dei parroci, ammonisce «quanti partecipano a tali pratiche di culto, perché siano consapevoli che esse non sono in comunione con la Chiesa Cattolica. Se ne allontanino ed evitino che, persistendo nell'errore, incorrano nel delitto di scisma, e di conseguenza nelle pene previste dalla normativa canonica per tale diritto, in particolare la scomunica». Un monito duro, parole difficili da ascoltare durante una santa messa soprattutto per chi, seduto a quegli scranni, crede fedelmente nella Santa Romana Chiesa, nei suoi ministri e nelle sue regole senza alcuna deviazione.

«Il vescovo ha messo in guardia le comunità parrocchiali sulla presenza di questo presunto sacerdote nei nostri territori - ha commentato il parroco di Castrocielo don Natalino Manna - ammonendo i fedeli a seguirlo. Noi continueremo a tenere come faro di riferimento il vescovo e la nostra fede nella Chiesa Cattolica».

Una vicenda che scuote le comunità interessate.
Nessuno dice di aver mai notato o sentito parlare delle riunioni con il sedicente sacerdote o delle "strane" messe. I primi a rimanere meravigliati sono proprio i fedeli che di messe conoscono solo quelle celebrate dai ministri riconosciuti dalla Chiesa. Tra questi il sindaco di Castrocielo, Filippo Materiale: «Saremo vigili. Mai sentito parlare di queste riunioni in abitazioni private». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi che, prendendo spunto dall'invito del vescovo di dare notizia se a conoscenza di fatti simili, vigilerà sulla comunità della città di San Tommaso