Intoccabili, capitolo terzo. Si va in Cassazione per il gran finale. Il processo alla piccola Scampia di Frosinone, attende la parola finale: l'udienza fissata per l'11 giugno davanti alla terza sezione penale. In quella data si discuteranno i ricorsi presentati dai difensori contro le pesanti condanne inflitte in primo grado e ribadite dalla terza sezione della Corte d'appello di Roma.
L'attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, in forma organizzata secondo quanto ricostruito dall'accusa si è protratta dal luglio del 2012 fino al luglio 2016. In questa occasione è scattato il blitz con trecento carabinieri del Norm e poliziotti della squadra mobile, con tanto di unità cinofile, antiesplosivi e due elicotteri.

Il sistema ricostruirono gli investigatori si poggiava su una rete di appartamenti adibiti allo spaccio, a corso Francia, in via Marittima e in viale Mazzini (per una clientela più esclusiva).
I depositi utilizzati per la custodia dello stupefacente erano in via del Carbonaro, in via Angeloni a Frosinone e ad Alatri. L'accusa aveva evidenziato il modello Scampia messo in atto dall'organizzazione frusinate, con videosorveglianza e addetti alla vigilanza, turni a coprire l'intera giornata, compiti prestabiliti e perfino sanzioni disciplinari per chi non li rispettava.
Nonostante i ripetuti sequestri e arresti effettuati nel corso del tempo dalle forze dell'ordine, l'attività era sempre andata avanti, evidenziando una forte capacità di rispondere ai colpi inferti.

Tutti i condannati hanno impugnato la sentenza di condanna. Che ammonta a diciotto anni per Diego Cupido, considerato, il promotore e organizzatore dell'associazione a delinquere.
Lo stesso, peraltro, su una barella, era presente l'altra settimana in tribunale a Frosinone per il processo Fireworks. Un modo anche per denunciare la sua condizione di salute anche in riferimento al recente rigetto della richiesta di modifica della misura, dal carcere ai domiciliari. Sempre la Corte d'appello di Roma aveva confermato pure le pene a diciassette anni e quattro mesi (più un altro per un'a ltra condanna nel frattempo definitiva) per Valter Tarquini, 53, sedici anni per Vincenzo Balbi, 32, e quindici anni e quattro mesi per Luigi Iaboni, 52, otto anni per Mario Iaboni, 29, Roberto Pironi, 48, di Boville Ernica, e Massimo Stirpe, 32, sette anni due mesi e venti giorni per Alex Frattali, 27, sette anni e otto mesi per Angela Pavia, 46, sette anni un mese e 10 giorni per Massimo Reffe, 32, sette anni per Klodjana Shehu, 37, albanese. Per Maurizio Mastropaolo, 44 anni, la pena era stata aumentata, per effetto di un'altra condanna, a sette anni e mezzo. Confermati sei anni e dieci mesi per Gionni Spada, 39, e Palma Spinelli, 33, e sei anni per Emanuele Mingarelli, 31; cinque anni e dieci mesi per Francesca Romano, 53; cinque anni e otto mesi per Teresa Cupido; cinque anni e sei mesi per Lorena Cupido. Tre anni, essendo caduta in primo grado l'accusa di associazione, per Massimiliano Frattali, 46, e Rafal Aleksandrowicz.

La sentenza aveva previsto la confisca di beni immobili e dei conti correnti dei principali imputati. Che ora sperano di ottenere una sentenza favorevole in Cassazione. Gli altri 55 imputati, ovvero quanti non hanno optato per il rito abbreviato, sono attualmente sotto processo, davanti al tribunale di Frosinone. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati dagli avvocati Tony Ceccarelli, Giuseppe Giansi, Marco Maietta, Bruno Naso, Angela Porcelli, Fiorella Testani e Luigi Tozzi