Sull'indagine condotta sugli atti dell'ufficio urbanistica del comune di Alatri arrivano i primi commenti politici. A parlare è, ancora una volta, Tarcisio Tarquini della lista "Alatri in comune". C'è un primo aspetto, quello prettamente giudiziario, che ancora deve essere completato: «Le ipotesi di reato sono pesanti e tutte da provare. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo entrare nel merito delle responsabilità ipotizzate e dei responsabili eventuali, non spetta a noi».

La considerazione politica
Altro discorso è, invece, l'aspetto politico, sottolineato con forza da Tarquini sul discorso urbanistica ad Alatri: «A noi spetta una considerazione di carattere politico e amministrativo: lo stato penoso in cui versa la gestione urbanistica della nostra città e la grande e rischiosa confusione che regna, non da ora ma ora non meno di ieri, nel settore. È proprio questa confusione a preoccupare. Diciamo confusione, ma potremmo dire che si tratta di incertezza normativa costruita ad arte (e comunque con avventatezza) e che è proprio questa ad aprire le porte a ogni possibile abuso».

La rigenerazione urbana
In merito, l'esponente della minoranza richiama alla memoria anche la recente (e contestata) approvazione del regolamento per la rigenerazione urbana: «Quando si approva un regolamento che, per dichiarazione ufficiale dei dirigenti regionali all'urbanistica, è in più punti quanto meno elusivo rispetto alla legge che tale regolamento dovrebbe limitarsi ad attuare, oppure quando c'è un intero articolo del testo che scrive esattamente il contrario di quello che la legge (che ne è la fonte) prescrive, ci si può poi meravigliare se si creano guai per l'amministrazione e, soprattutto, per i cittadini?».
Il prossimo 1° febbraio il regolamento andrà in vigore, «A meno che non vi sia quel ripensamento che chiediamo dal giorno successivo all'incauta approvazione. Se questo ravvedimento non ci sarà – sostiene Tarquini –, i cittadini interessati e i tecnici saranno indotti a utilizzare norme che potranno essere contestate in ogni momento e fino a decretarne l'inefficacia. Anche dopo anni».