C'è anche Frosinone tra le candidate per ospitare l'edizione 2019 del Lazio Pride, manifestazione che si pone l'obiettivo di sensibilizzare sulle tematiche riguardanti il mondo lgbt+ (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). La candidatura è stata ufficializzata direttamente da Lazio Pride, comitato organizzatore composto da Arcigay Roma (capofila), Arcilesbica Roma, Azione Trans, Gay Center e Sei Come Sei, attraverso la propria pagina Facebook.
Tra le città individuate dal coordinamento anche Viterbo, Latina, Albano Laziale, Guidonia e Ostia. Le candidature, che si sono aperte nel mese di dicembre, si chiuderanno, come ha spiegato Anna Claudia Petrillo, vicepresidente Arcigay Latina ed esponente del coordinamento Lazio Pride, nel mese di febbraio. Potrebbe aggiungersi, quindi, qualche altra candidata.
La manifestazione, il Lazio Pride, si svolgerà in una data compresa tra i mesi di maggio e luglio. Così come accaduto negli anni scorsi. Due volte a Latina (2016 e 2017) e, nella scorsa edizione, a Ostia (2018). La prossima sarà un'edizione particolare. Cinquant'anni fa, infatti, negli Stati Uniti, a New York, prendevano il via i moti di Stonewall per rivendicare i diritti della comunità gay. Il momento clou della manifestazione, così come accaduto nelle scorse edizioni, è quello che si svolgerà di sabato. Il momento del pride, ovvero dell'orgoglio, tradotto in Italia. Attraverso una parata. Il pride comprende tutte le realtà "arcobaleno".
L'intervento
Stefano Bonvissuto, presidente del Collettivo Ugualmente, associazione della provincia di Frosinone che si occupa in modo specifico di tematiche lgbt+.
«La candidatura non è partita dal nostro Collettivo - ha sottolineato - è stata recepita con un certo stupore poiché saremmo dovuti essere quantomeno i primi intercolutori da chiamare in causa. Ci piacerebbe vedere un Pride a Frosinone, ma crediamo che questo sia il risultato di un percorso e di un costante lavoro sul territorio.
In tutta la provincia è necessaria una grande attività. Noi conosciamo bene le difficoltà che le persone lgbt+ vivono. Come discriminazione e bullismo. Prima di organizzare una manifestazione come il Pride è opportuno compiere un percorso che crei una rete, un maggiore coinvolgimento e una più profonda consapevolezza.
A Frosinone, così come in molte altre parti d'Italia, si devono fare dei passi in avanti facendo cultura e attivismo. E sensibilizzando le persone sul tema. Ci stiamo muovendo in questo senso: abbiamo intessuto delle relazioni con Agedo Roma, associazione che si occupa di sostegno alle famiglie di persone lgbt+, con la quale organizziamo mensilmente incontri con genitori e famiglie e stiamo partendo con uno sportello gratuito di orientamento e consulenza psicologica. Promuoviamo anche momenti di aggregazione e di socializzazione. Sogniamo - conclude - un Pride per Frosinone. Ma questo non può succedere nel 2019».