«Vorrei avere i tuoi occhi per vedere tutto la prima volta, stupirmi della grandezza di ogni cosa. Vorrei avere i tuoi occhi per non capire ancora il senso delle parole e costruire un gioco. Vorrei avere i tuoi occhi per poter immaginare di nuovo il futuro».

Un'anafora, quella che recita "Vorrei avere i tuoi occhi", che descrive nel profondo l'omonima opera di Sara Carturan, pittrice ciociara fondatrice, con Gioia Onorati e Claudia Mancone, dello studio d'arte "Interno 36" nel centro storico di Frosinone e affermatasi alla mostra "MiArs - Milano, ti amo in tutte le lingue del mondo".

Un volto scuro, labbra carnose e occhi di colori diversi. Sulla testa, come corona, dei fogli di giornali formano la sagoma del duomo, simbolo della città che ha ospitato l'evento. Tra le parole, spiccano quelle che spiegano meglio il messaggio alla base dell'evento. "Alta moda", perché Milano ne è la capitale per antonomasia."Stramilano", in onore della tradizionale manifestazione podistica. Ma non solo: teatro, cinema, business, San Siro, fino ad arrivare a "stranieri".

Cardine della manifestazione, proprio gli occhi degli stranieri, il modo in cui la città è vista dall'esterno. Un vero e proprio melting pot, un incontro delle immagini che il mondo intero ha di Milano. Una caratteristica fondamentale tra i sessantatré partecipanti, di tredici nazionalità diverse. Una mostra d'arte contemporanea dedicata alla città, con spunti e riflessioni sulla sua storia e il suo futuro.Tra performance di live painting, la conferenza su "I simboli di Milano: la storia e il futuro", finissage e la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi, Sara Carturan ha visto la sua "Vorrei avere i tuoi occhi" tra le opere che hanno riscosso maggiore successo durante l'evento. Il ritratto vincitore della mostra fa parte di una serie iniziata lo scorso gennaio e terminata ad agosto, con un'ampia evoluzione, uno stile personale e riconoscibile, degno dei riconoscimenti ottenuti nella città meneghina.

Una vita a pastello, tra i chiaroscuri e il disegno stilistico. Si può riassumere così la passione di Sara, artista ciociara classificatasi tra i dieci vincitori della mostra-evento che ha avuto luogo dal quattro al sei dicembre scorsi nella "Lambretto Factory" di Milano e organizzata dalle associazioni "Art Space" e "Solidarum". Nessun disegno preparatorio, nessuna matita. Solo penne colorate, come quella nera che ha dato vita a "Vorrei avere i tuoi occhi.

Questo il tratto caratteristico della pittrice ciociara. Complice anche l'amore per il disegno stilistico, che l'ha accompagnata a lungo durante i suoi studi. La Carturan ha iniziato a dipingere, da autodidatta, intorno ai trent'anni, scoprendo una forte passione per l'acrilico. Senza pennelli, ma con le sensazioni giuste.

Il primo passo della sua evoluzione è stato quello della colatura. Galeotta, una goccia caduta per sbaglio, una notte, su una tela finita poco prima. Uno stile che deve molto al caso, a quella goccia che non ha fatto traboccare il vaso ma ha dato il via a un cammino attraverso esperimenti, evoluzioni, percezioni, che l'ha portata alla scoperta di nuovi stili.