Verranno chiamati, nei prossimi giorni, a raccontare dettagli in apparenza insignificanti. A riferire se prima di giovedì abbiano notato comportamenti strani nei loro piccoli: una paura mai percepita prima; una insofferenza malcelata o al contrario atti pieni di violenza. Qualcosa, insomma, che possa completare il quadro, già molto articolato, nelle mani della polizia del Commissariato di Cassino, coordinata dal dottor Mascia. Nelle ore successive alla notifica della misura cautelare personale alle due maestre di 54 e 63 anni, sospese per un anno per presunti maltrattamenti sui bimbi dell'asilo di via Zamosch, si è scatenato l'inferno fuori e dentro i social.
E i genitori si sono divisi: c'è chi non crede che quelle maestre amate dai bambini possano aver osato tanto. E chi, invece, ha subito mostrato il pugno di ferro nei confronti di coloro che dovrebbero insegnare amore e rispetto, non minacce e urla. I papà e le mamme si recheranno, quando verrà disposto dagli inquirenti, in Commissariato per essere ascoltati come persone informate sui fatti. Poi, se dovessero palesare la volontà di denunciare, la questione verrà affrontata nella giusta sede e con i dovuti modi: gli investigatori stanno cercando di tutelare al massimo i piccoli protagonisti (anche solo se passivi) delle continue vessazionie delleminacce immortalate dalle telecamere nascoste.
A mettere in moto l'intera attività, lo ricordiamo, era stata la denuncia di una famiglia che aveva notato nel figlio comportamenti "strani": un malessere manifestato ogni volta che si avvicinava l'orario dell'entrata a scuola. È stata questa a far esplodere tutto. Poi l'apertura dell'inchiesta coordinata dal procuratore Bulgarini Nomi, che ha delegato le attività allasquadra dipolizia giudiziaria del Commissariato. E l'apertura del vaso di Pandora. In verità, ieri mattina, due mamme hanno già varcato l'in gresso del Commissariato: lo hanno fatto per ringraziare personalmente la polizia per l'impegno e l'abnegazione. L'indagine, difficile e complessa, non è affatto conclusa.