Software che generano altri software. Giovani brillanti che inventano un inesistente ristorante che scala la classifica di TripAdvisor e diventa il primo ristorante di Londra. Ma soprattutto cambiamenti che avvengono alla velocità della luce, come mai avvenuto nella storia dell'umanità.
Di questo e di altro ha parlato Danilo Broggi, imprenditore e manager pubblico e privato, intervenuto ieri alla Provincia di Frosinone alla presentazione del suo libro "Diario di bordo. Tra innovazione e cambiamento".
Ad aprire l'incontro, alla presenza tra gli altri del prefetto Eugenio Portelli e del vescovo Ambrogio Spreafico, è stato il presidente della Banca popolare del Frusinate, Domenico Polselli, nelle vesti di organizzatore dell'evento. «La velocità di cambiamento - ha chiosato il presidente della BpF - sarà sempre maggiore visto il tasso di innovazione esponenziale. L'innovazione tecnologica condiziona e si sovrappone alla politica, all'economia e alle relazioni internazionali».
A introdurre l'argomento il moderatore Francesco Ferrante, prorettore dell'università di Cassino. «L'innovazione è la chiave di lettura delle dinamiche mondiali», ha iniziato l'intervento. L'economista ha evidenziato che «negli ultimi trent'anni, in virtù del cambiamento della regolazione del mercato del lavoro, si è ridotto il processo d'inclusione». Ma il prorettore si è soffermato sulla fuga dei laureati italiani verso l'estero. «Se l'innovazione è debole - ha affermato - è minore la domanda dei laureati, che trovano opportunità e occupazione in altri mercati». E vanno all'estero.
Broggi ha esordito dicendo che «oggi stiamo vivendo un profondo e velocissimo momento di cambiamento, che sta cambiando il nostro vivere, lo stare insieme e lavorare». Quindi ha fatto un paragone per spiegare come la tecnologia si è evoluta: «Tutta la potenza di calcolo dell'Apollo 11 che è sbarcato sulla Luna oggi sta in una chiavetta».
Si è soffermato poi sull'importanza dei dati e su chi li controlla: «Il vero problema sarà chi ha la proprietà dei dati». Ma i pericoli sono dietro l'angolo. «Noi siamo molto collegati, ma non siamo mai stati soli». E basta citare il ristorante dove tutti o quasi stanno al cellulare. Ma soprattutto deve esserci un'etica a guidare l'innovazione. «se non c'è uno schema etico chi ha soldi avrà la possibilità di produrre umani iperintelligenti». Ma soprattutto, al momento, «c'è troppa informazione e poca conoscenza. Se non c'è capacità di analisi siamo invasi dalle fake news e non si ha la possibilità di difendersi».
Broggi ha insistito sulla necessità di unirsi. «Dobbiamo insegnare ai nostri studenti a lavorare insieme. La parola magica è la convergenza». Tra i relatori anche Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria e Carlo Salvatori, presidente di Lazard Italia.