Due anni di convivenza. Poi la scelta di andar via da quella casa e rifarsi una nuova vita lontano dall'ex. Una scelta,però, pagata duramente. È una storia comune a tante donne, quella vissuta da una quarantaseienne di Ceprano costretta, secondo la denuncia, a subire, in ragione di ciò, minacce, atti persecutori e perfino un tentativo di violenza sessuale. Ieri l'uomo, 53 anni, accusato dalla donna, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Frosinone Antonello Bracaglia Morante. Il giudice ha accolto la richiesta dell'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Samuel Amari, e dalla parte civile, costituitasi con l'avvocato Carla Corsetti. La prima udienza del processo, davanti al tribunale in composizione collegiale, è stata fissata ad aprile. L'imputato è difeso dall'avvocato Severino Reali.

È stata la donna a denunciare l'accaduto e a dare il là alle indagini. Quattro le ipotesi di reato contestate in diversi momenti, nel periodo dal 2015 al 2017 tra Strangolagalli e Ceprano.
L'uomo è accusato di aver provocato delle lesioni alla parte offesa, guaribili in cinque giorni. È imputato anche di averla minacciata al telefono. E ancora di aver messo in atto una serie di atti persecutori, presentandosi a casa di lei. Questo dopo che la donna, stanca di una convivenza, seguita a un periodo di felicità, che si stava trasformando in un incubo, aveva deciso di troncare definitivamente il rapporto. Lei se ne era andata da Strangolagalli dove aveva convissuto per ritornare a Ceprano, suo paese d'origine. Ed è stato proprio a Ceprano che, stando alla denuncia presentata dalla quarantaseienne, si è consumato il reato più grave.
L'uomo sarebbe riuscito a introdursi in casa dell'ex e lì avrebbe tentato di avere un rapporto sessuale contro la volontà della donna. Le avrebbe abbassato i pantaloni del pigiama compiendo degli atti sessuali. La reazione della vittima avrebbe scongiurato più gravi conseguenze. Da qui la denuncia l'avvio delle indagini che hanno riguardato, quindi, anche fatti precedenti alla tentata violenza. Così ieri il gup del tribunale di Frosinone ha rinviato a giudizio l'uomo.