I guai sono solo all'inizio per le due maestre dell'asilo di via Zamosch che questa mattina sono state portate via dalla polizia. Una giornata convulsa quella vissuta dalla città martire, iniziata dopo le 8.30 di questa mattina. I piccoli scolari, come sempre, erano da poco entrati in classe. Sono passati pochi minuti e davanti alla scuola dell'infanzia del secondo circolo è giunta la volante della polizia. Una volta in commissariato le due insegnanti hanno scoperto di essere in destinatarie di un provvedimento di interdizione, dunque, di allontanamento dall'istitituto per 12 mesi. Per entrambe, difatti, due maestre di 54 e 63 anni, è scattata l'indagine per maltrattamenti, dunque potrebbero rischiare il processo e condanne giudiziarie, oltre che l'interdizione. Ma le indagini portate avanti dalla squadra di polizia giudiziaria su delega del sostituto procuratore Bulgarini vanno avanti e non si possono certamente escludere ulteriori sviluppi.
In attesa del corso che farà l'iter investigativo, il processo sommario è scattato quasi subito da parte dei genitori dei piccoli. I quali, non appena avuto notizia di quello che era accaduto, sono andati subito a riprendere i loro bambini. A stento mantenevano la calma: quando una delle due maestre è rientrata a scuola accompagnata dalla figlia per prendere le sue cose, un papà di uno dei bimbi è arrivato a minacciarla di morte. Attimi di tensione, poi la maestra è riuscita a rimettersi in macchina e a tornare a casa.
Intanto, alla spicciolata, tutti i genitori sono andati a riprendere i bimbi. Rabbia, tanta. Ma anche incredulità. Per tanti, infatti, le due professioniste erano ben volute dai loro piccoli. Anche per le colleghe delle due maestre raggiunte dal provvedimento, si tratta di un fulmine a ciel sereno. Non avevano mai avuto sospetti di nulla. Si tratta difatti di una scuola d'eccellenza che ogni anno registra tantissime iscrizione. Tuttavia la dirigente del secondo circolo si è trincerata nel silenzio per tutta la giornata.
A parlare, spiegando nel dettaglio com'è scattata l'indagine, è stato il vice questore Raffaele Mascia: «L'indagine nasce dalle dichiarazioni dei genitori di uno dei bambini che aveva uno stato d'ansia e timore nell'andare a scuola. Trattandosi di bambini abbiamo dato priorità assoluta a questa indagine che è durata circa un mese e mezzo».
Della questione si è interessato, da subito, anche il sindaco D'Alessandro. Ha raggiunto personalmente la scuola e da lì ha spiegato: «Chi sbaglia paga, ed è giusto che paghi. Ma chi svolge correttamente il proprio lavoro non deve essere minimamente intaccato. Quanto accaduto non lede il buon nome della città di Cassino. L'appello che faccio ai genitori è quello di portare tranquillamente i bambini a scuola sia in questo che negli altri istituti della città».
La scuola intanto ha annullato l'open day che era in programma oggi, mentre torna d'attualità un altro tema: quello, appunto, di avere telecamere permanenti all'interno degli asili. Su tutti chiosa il consigliere comunale della Lega Claudio Monticchio, che dice: «Attendiamo gli esiti della magistratura per ogni valutazione in merito. Bene la posizione del Vice Premier e Ministro degli Interni, Matteo Salvini che chiede l'approvazione nel 2019 della legge che permette di accendere le telecamere negli asili e nelle case di riposo, per difendere bimbi e anziani dalle violenze».

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