Arrivano alla spIcciolata. Mamma, papà, nonni. Tutti a riprendere i propri piccoli nell'asilo di via Zamosch, a Cassino. Entrano nell'istituto pieni di rabbia. "Vergognatevi, vi dovete vergognare per quello che avete fatto", urlano.

La rabbia coinvolge tutti: anche il personale ausiliario all'ingresso della scuola. All'uscita, però, nessuno ha voglia di commentare davanti alle telecamere. "Quando sentiamo queste storie in tv pensiamo sempre che qui non possa accadere, e invece ora è successo. Questa è la scuola italiana".

A difendere la scuola ci prova uno dei genitori presidente del Consiglio di istituto. "Siamo certi che il buon nome della scuola non venga intaccato. Aspettiamo sereni l'esito delle indagini". Ma fuori difficilmente si riesce a mantenere la calma. Poco fa è arrivata una delle maestre indagate a ritirare alcune cose e fuori è scoppiato il caos. 

La notizia dei maltrattamenti nell'asilo di via Zamosch, a Cassino, ha scosso l'intera comunità. Immediatamente, nei momenti successivi a quelli in cui le due insegnanti sono state portate via dalla Polizia, i genitori degli alunni della materna sono arrivati davanti all'istituto per prendere i propri figli.

Prima pochi, poi sempre di più: lo sconcerto è tanto e anche la paura. Tanti curiosi che si sono assiepati davanti al plesso di via Zamosch considerato uno dei migliori della città martire. Un pensiero fisso, quello dei genitori, che stanno facendo avanti e dietro davanti alla scuola.

"Non pensi mai che possa succedere dove ci sono i tuoi figli e allora cominci a temere per qualsiasi cosa. Ripensi alle parole che usano tutti i giorni, ai termini che in famiglia non vengono utilizzati e che forse apprendono proprio lì dove trascorrono la maggior parte delle ore della giornata", ha dichiarato uno dei genitori davanti alla scuola.

Ma non è neanche giusto fare di tutta l'erba un fascio, perché non tutte le insegnanti hanno colpe. "E comunque ogni fatto va confermato" ha aggiunto una mamma. Di contro, molti genitori sono arrabbiati perché pensano che una semplice sospensione non possa essere la punizione adeguata a questo tipo di accadimenti, soprattutto perché si parla di bambini piccoli che non hanno grande capacità nel raccontare quello che è realmente accaduto.

"Dobbiamo pensare che i nostri figli hanno molta immaginazione e spesso non diamo troppo peso a quello che dicono - ha dichiarato un papà abbastanza arrabbiato - e se quello di cui stiamo parlando, cioè dei maltrattamenti all'asilo, sono fatti realmente accaduti, allora una sospensione di un anno dall'insegnamento è veramente una punizione poco adeguata per un fatto così grave accaduto tra queste quattro mura".

di: Paola E. Polidoro

Bimbi molto piccoli, dai 3 ai 5 anni, maltrattati, ingiuriati, offesi, costretti a subire angherie di tutti i tipi. Autrici di tutto ciò due maestre della scuola dell'infanzia di via Zamosch, a Cassino, di 54 e 63 anni (la loro identità non è stata finora resa nota). Le due insegnanti questa mattina, proprio mentre si accingevano a prendere servizio, sono state prelevate a scuola da agenti di polizia e portate in commissariato

Qui, dopo un interrogatorio, gli è stata notificata un'ordinanza emessa dalla magistratura che prevede la loro interdizione dall'insegnamento per dodici mesi. A far scoprite tutto è stata la denuncia dei genitori di uno degli alunni che riferivano che il loro figlio si mostrava riluttante ad andare a scuola, manifestando uno stato di ansia e disagio. A quel punto nell'istituto sono state installate le telecamere che hanno ripreso gli atti di violenza, fisica e psicologica, delle due maestre. Le indagini sono state condotte dalla squadra di Polizia giudiziaria.

ECCO TUTTI I PARTICOLARI DELL'OPERAZIONE

Nella mattinata di oggi personale della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cassino ha dato esecuzione ad un'ordinanza di misure cautelari emessa dal Gip presso il Tribunale di Cassino Salvatore Scalera nei confronti 2 maestre, di 54 e 63 anni, di una scuola dell'infanzia di Cassino (si tratta dell'istituto di via Zamosch) per maltrattamenti continuati nei confronti di bambini loro affidati per cura ed educazione (l'identità della due insegnanti non è stata finora resa nota). 

In particolare, è stata loro applicata la misura interdittiva della sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di insegnante per dodici mesi. Le indagini sono state avviate dagli investigatori del Commissariato di Cassino a seguito di dichiarazioni raccolte dai genitori di uno degli alunni che riferivano che il figlio si mostrava riluttante ad andare a scuola, manifestando uno stato di ansia e disagio.

In considerazione della gravità di quanto segnalato, in quanto le vittime erano soggetti particolarmente vulnerabili e deboli, bimbi dai 3 ai 5 anni, sono state immediatamente svolte mirate investigazioni, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino Roberto Bulgarini Nomi, avvalendosi anche di mezzi tecnici, quali telecamere di videosorveglianza installate nella scuola.

Gli elementi emersi sono apparsi immediatamente di rilevante gravità: le maestre assumevano quasi quotidianamente nei confronti dei piccoli alunni loro affidati comportamenti violenti, spintonandoli, strattonandoli, trascinandoli con forza,in alcuni casi percuotendoli con schiaffi alla testa, costringendoli, anche con la forza, a rimanere con il capo riverso sul banco, sottoponendoli a punizioni umilianti e pericolose per la loro incolumità (ad esempio mettendoli seduti in punizione sopra un mobile), ingiuriandoli, urlandogli contro (avvicinando il loro viso a quello dei bambini) e minacciandoli (proferendo nei loro confronti frasi del seguente tenore: "ti faccio sputare io per terra, animale; ti faccio cadere tutti i denti; se fai cadere l'acqua è meglio che ti scavi la fossa; adesso vado a prendere la corda e ti lego con la corda sulla sedia").

Dalle indagini - condotte dalla squadra di Polizia giudiziaria - è emerso il connotato tipico dell'abitualità dei maltrattamenti delle due maestre il cui comportamento era caratterizzato da un atteggiamento vessatorio nei confronti dei bambini finalizzato a realizzare un metodo di educazione e apprendimento fondato sull'intimidazione e sulla violenza, psicologica e fisica, anche con ricorso ad irrisioni ingiustificate, offese e denigrazioni degli alunni, generando in tal modo un clima stabile di mortificazione 

di: Katia Valente

Nella mattinata di oggi personale della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cassino ha dato esecuzione ad un'ordinanza di misure cautelari emessa dal Gip presso il Tribunale di Cassino Salvatore Scalera nei confronti 2 maestre, di 54 e 63 anni, di una scuola dell'infanzia di Cassino (si tratta dell'istituto di via Zamosch) per maltrattamenti continuati nei confronti di bambini loro affidati per cura ed educazione (l'identità della due insegnanti non è stata finora resa nota). 

In particolare, è stata loro applicata la misura interdittiva della sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di insegnante per dodici mesi. Le indagini sono state avviate dagli investigatori del Commissariato di Cassino a seguito di dichiarazioni raccolte dai genitori di uno degli alunni che riferivano che il figlio si mostrava riluttante ad andare a scuola, manifestando uno stato di ansia e disagio.

In considerazione della gravità di quanto segnalato, in quanto le vittime erano soggetti particolarmente vulnerabili e deboli, bimbi dai 3 ai 5 anni, sono state immediatamente svolte mirate investigazioni, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino Roberto Bulgarini Nomi, avvalendosi anche di mezzi tecnici, quali telecamere di videosorveglianza installate nella scuola.

Gli elementi emersi sono apparsi immediatamente di rilevante gravità: le maestre assumevano quasi quotidianamente nei confronti dei piccoli alunni loro affidati comportamenti violenti, spintonandoli, strattonandoli, trascinandoli con forza, in alcuni casi percuotendoli con schiaffi alla testa, costringendoli, anche con la forza, a rimanere con il capo riverso sul banco, sottoponendoli a punizioni umilianti e pericolose per la loro incolumità (ad esempio mettendoli seduti in punizione sopra un mobile), ingiuriandoli, urlandogli contro (avvicinando il loro viso a quello dei bambini) e minacciandoli (proferendo nei loro confronti frasi del seguente tenore: "ti faccio sputare io per terra, animale; ti faccio cadere tutti i denti; se fai cadere l'acqua è meglio che ti scavi la fossa; adesso vado a prendere la corda e ti lego con la corda sulla sedia").

Dalle indagini è emerso il connotato tipico dell'abitualità dei maltrattamenti delle due maestre il cui comportamento era caratterizzato da un atteggiamento vessatorio nei confronti dei bambini finalizzato a realizzare un metodo di educazione e apprendimento fondato sull'intimidazione e sulla violenza, psicologica e fisica, anche con ricorso ad irrisioni ingiustificate, offese e denigrazioni degli alunni, generando in tal modo un clima stabile di mortificazione.

di: Katia Valente

Maestre della scuola dell'infanzia. Maestre di un asilo del cuore della città, dove ogni giorno vengono portati i piccoli di Cassino, e non solo, si trovano in questi momenti in commissariato.

Sono state prelevate dalla polizia e condotte lì senza aver potuto affrontare la giornata lavorativa. Due le insegnanti che sono state viste dai presenti mentre salivano sulle auto della polizia in un momento in cui l'istituto vive il suo momento di massimo affollamento. Varie le ipotesi, non si può escludere una esecuzione di ordinanza. 

A BREVE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI 

di: Katia Valente