Violenza sessuale sulla moglie e sulla figlia quando questa aveva dodici anni, sì al processo con il rito abbreviato. Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, ha accolto la richiesta dell'avvocato Antonio Ceccani, difensore dell'uomo, un albanese di 51 anni, di rito abbreviato condizionato all'audizione di un unico teste, vicino di casa della coppia. Il gup ha così rinviato l'udienza al 30 gennaio per ascoltare il testimone.

L'uomo, residente a Ferentino, era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della consorte. E proprio allora era stato raggiunto anche da un'altra contestazione: quella di aver compiuto degli abusi sessuali nei confronti della figlia minore. Entrambi gli episodi sono stati unificati in un solo procedimento.

Per il primo sono contestati dei fatti accaduti tra il 12 e il 18 maggio dello scorso anno. L'albanese è accusato, anche in presenza dei figli minori, di aver colpito violentemente e ripetutamente la moglie con schiaffi al rifiuto di lei di subire un atto sessuale. Atto al quale sarebbe stata poi costretta, secondo quanto ricostruito dalle indagini. In un altro caso la violenza dell'uomo sarebbe stata originata dal rifiuto della donna di comprargli il vino. E allora avrebbe colpito con schiaffi al viso la malcapitata.

Il cinquantunenne sarà chiamato a difendersi anche per una serie di episodi accaduti dal 2013 al 2014 quando la figlia aveva dodici anni. In un paio di circostanze quando la ragazzina aveva dormito nel letto accanto al padre, questi l'avrebbe palpeggiata e toccata nelle parti intime, infilando le mani all'interno del vestito. Nel corso delle indagini era stato effettuato anche un incidente probatorio per raccogliere le dichiarazioni della moglie e della figlia, chiamate a confermare le accuse mosse nei confronti dell'uomo