Una registro per raccogliere dati, ma non semplici numeri e cifre, sono numeri di vita e, soprattutto, di morte. Grazie a questo registro i medici possono riuscire a creare una mappa: il Registro dei Tumori offre le coordinate per una cartina del cancro.

L'iter
Quella dell'istituzione del Registro è una battaglia combattuta fin dalla prima ora dal consigliere comunale Carmine Di Mambro. Uno scherzo del destino ha voluto che, proprio durante questa impresa, lo stesso consigliere si sia ammalato e che sia arrivato addirittura a combattere per la propria vita. Se anche ci fosse stato bisogno di maggior tenacia, e così non era, con questa circostanza Di Mambro ha ingaggiato una guerra ancora più forte e senza paura. La definitiva approvazione in regione Lazio è arrivata a novembre 2017 e la deliberazione dell'unità funzionale sempre nello stesso mese.

Le criticità del sistema
Purtroppo però il Registro dei Tumori continua a camminare con il freno a mano tirato, un tecnico dell'unità funzionale resta operativo, mentre gli altri membri vengono spostati per esigenze dell'Asl.
Il lavoro è così, purtroppo, notevolmente rallentato, ma non fermo. C'è inoltre da sottolineare che questo tipo di dati non veniva raccolto in modo sistematico fino a qualche anno fa, in pratica c'è un sistema è tutto da creare.

L'algoritmo
Ma non è una semplice raccolta di dati, nel Registro dei Tumori , attraverso la Asl, vengono inseriti diversi elementi, elaborati da un algoritmo che riesce ad incrociarli, quindi vanno tutti raccolti e inseriti con gli stessi criteri. Il Registro Regionale dei Tumori del Lazio è composto dai Registri Provinciali, attivati presso ogni provincia. Istituito nel luglio del 2015, avviato un paio di anni dopo il protocollo sulla privacy, necessario per la sicurezza dei dati sensibili immessi nel sistema stesso. Il registro comunale Di Mambro non si è fermato, ha continuato a scrivere, incalzare la Regione e l'Asl.
«I dati non sono la cura, ma la conoscenza dell'incidenza di una malattia piuttosto che un'altra, o capire se colpisce più uomini o donne, peggio ancora se bambini, può mettere i medici e i ricercatori in grado di effettuare campagne mirate con screening ha spiegato La mia non è una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà perchè il cancro non ha colore di partito, arriva e basta e ti porta via la vita, le passioni, la voglia di esserci e di continuare a fare il padre, il marito, l'amico. Tutti abbiamo responsabilità e ognuno a modo suo deve contribuire. Ovviamente chi ha maggior peso decisionale può e deve andare dritto all'obiettivo». Ha anche fatto approvare un registro comunale a Cassino, Frosinone, Roccasecca, Castrocielo, Cervaro, Piedimonte, San Vittore, Pontecorvo, Coreno Ausonio, Pofi, Villa S. Lucia, Falvaterra e Villa Latina.Non ha una funzione scientifica serve ad avere un dato sulle morti per tumore in un territorio, senza analizzarne cause e tipologie ma offre sicuramente un altro aspetto del fenomeno. 

Lenzuola bianche
A testimoniare il Male radicato e nascosto dietro quasi tutte le porte della provincia le lenzuola bianche in una freddissima giornata di dicembre sono apparse ai balconi.
Non parole, nè urla o cartelloni, un semplice pezzo di stoffa candido. Secondo le culture orientali il bianco è simbolo di lutto e rappresenta sia la morte che la reincarnazione. Ma il bianco è anche segno di forza contro l'oscuro Male del secolo che sta mietendo più vittime di qualsiasi epidemia. Il cancro è l'uomo che uccide sè stesso, lo fa in maniera indiscriminata per il confluire di circostanze e di fattori interni ed esterni che nessuno conosce ed è mai, o quasi, riuscito a stabilire con certezza.

E arriva il testamento biologico
Il regolamento Dat (Disposizioni anticipate di trattamento o testamento biologico) è già stato approvato e organizzato presso il comune di Cassino negli uffici dello stato civile.
«Con questo ennesimo regolamento a tutela dei cittadini, il Comune si mette in prima fila per quanto riguarda le problematiche sanitarie -evidenzia Di Mambro- Il regolamento individua e disciplina le modalità e l'istituzione, la tenuta, la conservazione del registro per la raccolta delle Dat così come previsto dall'articolo 4, della legge 22 dicembre 2017, n. 219 "Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento". Esistono dei moduli facilmente reperibili sul web, oppure i moduli presenti presso gli uffici comunali. Il 9 febbraio è in programma un convegno conclude Di Mambro dove esperti in materia saranno pronti non solo ad esporre le Dat ma a rispondere a qualsiasi dubbio sulla legge vigente».