Cassino offende, Salvini risponde. E lo fa senza fronzoli. Un modo diretto e tagliente per arginare la deriva di quella che potrebbe nascere come satira politica ma che ha già assunto la forma dell'offesa e della minaccia. Così, dopo i nuovi insulti apparsi durante il periodo festivo in centro, il ministro dell'Interno attraverso la sua segreteria ha voluto rispondere in questo modo: «Faccio semplicemente rispettare le regole, le leggi, i confini e le divise. E continuerò a farlo perché questo mi chiedono gli italiani, fregandomene di insulti e minacce che mi fanno solo ridere».

Non è certo la prima volta che Salvini decide di non far passare sotto tono accuse e minacce che qualche oppositore gli continua a riservare da Cassino. Già nello scorso mese di agosto, infatti, aveva voluto commentare un'altra "dedica", davvero poco romantica: «Ieri mi hanno dato del suino, a Cassino mi hanno dato del terrorista. Questi insulti mi mancavano, li aggiungo alla raccolta. Io non mollo, se ne facciano una ragione». Il tutto corredato da faccine sorridenti. I nuovi attacchi, forse, hanno fatto sorridere un po' meno il ministro dell'Interno che, comunque, non è apparso né intimorito né rassegnato alle offese.

Il "Salvini-Zio Sam" di via De Bosis a un passo dal liceo Classico dell'americana chiamata alle armi (in un tono che lascia facilmente spazio alla rappresentazione satirica) fa il paio col "Salvini-Hitler" di via Pascoli: un Salvini-dittatore, con baffi visibilmente modificati, che fa il nodo a una cravatta con la svastica. E sotto la scritta: «Lega Stretto», puntando su un gioco di parole che appaiono più una minaccia che altro. Di certo, questi, non sono gli unici episodi registrati a Cassino in poco tempo: da "Miss Italia" a "Salvini terrorista": di "dediche", al ministro dell'Interno, se ne possono contare poco meno di una decina in città in un lasso di tempo irrisorio. Episodi tutti al centro di opportune verifiche.