Nuova ordinanza di sgombero per un immobile dichiarato abusivo, acquisito e trascritto al patrimonio comunale: gli ex titolari (i signori G.A. e L.L.) hanno tempo sessanta giorni, a far data da venerdì 4 gennaio scorso, per lasciare, insieme ai propri familiari, l'abitazione che si trova in via Casale Alto, in contrada Intignano.

La procedura seguita dal settore urbanistico ed edilizio del comune di Alatri è la stessa già messa in pratica in casi uguali a questo: dopo che la polizia municipale ha rilevato, nell'aprile del 2000, la realizzazione di lavori in assenza del permesso di costruire, sono state emesse nel tempo ordinanze comunali e una sentenza penale del tribunale di Frosinone, con le quali si imponeva la demolizione della casa e il ripristino dello stato dei luoghi; tutti documenti rimasti lettera morta, fino ad arrivare al 2016, quando il comune ha acquisito l'edificio al proprio patrimonio, imponendone adesso lo sgombero e la definizione di un'indennità risarcitoria a carico degli attuali "occupanti". Da qui, l'ultimo atto prodotto ad inizio anno che impone, come detto, l'abbandono dell'immobile.

La situazione generale
La vicenda descritta è solo l'ultima, in ordine temporale, che sta impegnando il settore urbanistico-edilizio del comune, alle prese con una miriade di circostanze simili. Fatto importante: lo stesso settore sta lavorando già da qualche mese insieme con l'Agenzia delle Entrate per stabilire compiutamente l'entità dei risarcimenti dovuti dagli ex proprietari delle case ormai passate all'ente pubblico. Precisazione doverosa: non si tratta di un "affitto", ma di un'indennità che va corrisposta al comune "per continuata occupazione senza titolo dell'immobile".

La misura concerne, appunto, quegli stabili che sono acquisiti e per i quali è stato richiesto lo sgombero: per due di essi stanno scadendo i termini indicati nell'ordinanza comunale, per un caso c'è stato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica, per l'ultimo è stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato che ha rinviato la discussione al competente Tar.
Altro dato rilevante: nel 2018, tra richieste di sgomberi e demolizioni (per case, ma anche per capannoni, rimesse, ampliamenti, sempre tutti abusivi), il comune ha prodotto 24 ordinanze, mentre in questi primi 8 giorni del 2019 siamo già a quota 11.