Lo avevano comunicato mesi fa ai sindacati, mentre annunciavano contemporaneamente la volontà di vendere lo stabilimento di Anagni. Quello cioè di volgere lo sguardo in altri ambiti di mercato internazionale. E da ieri con la pubblicazione della notizia su riviste economiche e di finanza, la Bristol-Myers Squibb settore farmaceutico ha diffuso la notizia di aver trovato un accordo, da 74 miliardi di dollari, comprando Celgene.

Cercando così di diventare leader nella biofarmaceutica e in campo oncologico, immunologico e cardiologico. Una fusione imponente tra la proprietà americana e il gruppo Celgene, due delle società più importanti che operano nella produzione e nella ricerca sui farmaci e nel campo biofarmaceutico. Il nuovo gruppo sarà dunque "una società leader nella biofarmaceutica".

Ora se questo porterà benefici anche per lo stabilimento di Anagni è tutto da vedere. Di certo, l'operazione della Bristol-Myers Squibb conferma di voler puntare ancora in maniera forte sulla produzione farmaceutica. Intanto proseguono le visite di possibili acquirenti o soggetti interessati allo stabilimento di Anagni. Come sempre "bocche cucite" da parte della proprietà, ma la costante presenza di aziende interessate evidenzia come il valore del sito anagnino sia elevato sul mercato. Tra febbraio e marzo non si escludono novità.