Dopo quattro anni con il segno "più" il mercato dell'auto torna a calare. E maggiormente arretrano il gruppo Fca e il marchio Alfa Romeo: il Biscione esattamente 12 mesi fa festeggiava la chiusura del 2017 con circa il 25% di incremento delle immatricolazioni mentre adesso vede il segno "meno" nel computo delle vendite del 2018. E come se non bastasse la brusca frenata del 2018, la strada per il 2019 si annuncia tutta in salita a causa dell'ecotassa. Ma andiamo con ordine e partiamo dai dati diffusi ieri dal Ministero per quel che riguarda le immatricolazioni in Italia.

Indietro tutta
Fca chiude il 2018 del mercato in Italia con un calo del 10,41% delle immatricolazioni di auto, nei 12 mesi: 499.546, contro le 557.607 del periodo gennaio-dicembre 2017. La flessione a dicembre di Fca è stata pari a -1,10%, con un totale di 31.648 consegne, rispetto alle 32.001 del dicembre 2017.
Il lieve recupero di dicembre, +1,96% di immatricolazioni auto rispetto allo stesso mese del 2017, dopo tre mesi in calo, non impedisce a tutto il mercato italiano dell'auto di chiudere il 2018 in rosso, -3,11%. Le immatricolazioni - secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - sono state nell' arco dei 12 mesi 1.910.025, contro 1.971.345 del 2017. Eppure, esattamente un anno fa, si credeva - o quantomeno si sperava - che nel 2018 si fosse potuto sfondare il tetto dei due milioni di immatricolazioni. Invece anzichè andare avanti, c'è stato un vistoso rallentamento che ha colpito anche il marchio Alfa Romeo e le vetture prodotte a Cassino, non è un caso che in questi giorni ci sia cassa integrazione e che i cancelli riapriranno solo il prossimo 9 gennaio per Giulia e Stelvio (il 16, invece, per quel che riguarda la Giulietta).

E ora arriva l'ecotassa
L'anno appena cominciato rischia una contrazione ancora maggiore. «Per quanto riguarda il 2019 – dice Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto – ci aspettiamo un anno difficile per il settore, sul quale graverà l'impatto negativo determinato dall'ecotassa, introdotta dalla legge di Bilancio 2019, che sarà operativa sulle immatricolazioni di autovetture nuove (con emissioni di CO2 oltre 160 g/Km) a partire dal 1° marzo 2019. L'aggravio di costo, variabile da 1.100 a 2.500 euro, peserà su moltissimi modelli, anche di fascia media, diffusi sul mercato determinando certamente un'ulteriore flessione dell'immatricolato rispetto ai volumi 2018, che non sarà compensata dagli acquisti di auto elettriche ed ibride che beneficeranno, invece, del bonus governativo».

L'appello di Antonazzo
Ancora si attendono i decreti attuativi, ma da quel che trapela l'ecotassa potrebbe colpire Cassino con un balzello di 1.600 euro sulla Giulia Quadrifoglio e che potrebbe arrivare a 2.000 euro su Stelvio. Le conseguenze in Fca e nell'indotto potrebbero essere devastanti, per questo monsignor Antonazzo nel Te Deum di fine anno si è appellato ai politici e ha chiesto loro di farsi portavoce della questione Fca ai piani alti. Ma intanto sul piano locale i politici anzichè fare squadra litigano, e Fardelli accusa D'Alessandro: «Come mai - dice il segretario del Pd - il sindaco non ha ritenuto ancora opportuno convocare la consulta dei sindaci del cassinate proprio con l'idea di coordinare un'azione comune con i sindaci e le amministrazioni locali che in questi giorni stano deliberato precisi Ordini del Giorno in sede di consiglio comunale a difesa stabilimento Fca del nostro territorio?»