La tanto discussa e temuta ecotassa da ieri è diventata realtà. Via libera definitiva della Camera alla manovra con 313 voti favorevoli e 70 contrari, non senza polemiche. Quali saranno le ricadute sul territorio e sullo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano? La nuova tassa introdotta dal Governo gialloverde è stata accompagnata da forti preoccupazioni in tutto il territorio e ora bisogna fare i conti con la realtà, con il quotidiano.

Il tempo delle congetture è finito. Il territorio non può fare altro che tendere un orecchio al mercato automobilistico e uno ai vertici Fca. Da una parte solo le immatricolazioni potranno dire se l'ecotassa penalizzerà, in termini di vendite, le auto prodotte nel Cassinate. Dall'altra si attende che Fca rompa il silenzio sul piano di investimenti di 5 miliardi di euro previsti per l'Italia, congelato al momento dell'annuncio dell'ecotassa (era l'inizio di dicembre). Da quel momento non c'è stato più nessun intervento da parte del gruppo.

Una tassa che apre a nuovi scenari sul mercato delle auto in Italia: la legge prevede maggiorazioni per le vetture a combustioni inquinanti (sopra la soglia di 160 CO2) e agevolazioni con bonus per l'acquisto di macchine ad alimentazione elettrica. Bonus da cui Fca non potrà trarre benefici almeno fino al 2020 quando andrà in commercio la prima auto elettrica del gruppo: la Fiat 500X, che ad ogni modo non sarà prodotta nel sito di Piedimonte.

Questo, insieme a un mercato poco fiorente, aveva fatto mobilitare il territorio che chiedeva un ripensamento sul provvedimento: il sindaco di Piedimonte Ferdinandi e il consigliere regionale Ciacciarelli avevano scritto al ministro Di Maio preoccupati delle ripercussioni sul tessuto economico e sociale del basso Lazio. Dubbi anche da parte dei sindacati e del Pd e della Lega locale. A tranquillizzare però il territorio, nei giorni scorsi, era intervenuta la deputata della Lega Francesca Gerardi che, insieme al sottosegretario Durigon, ha seguito il percorso della tassa.

Ecco l'ecotassa
Con l'approvazione definitiva della legge di bilancio alla Camera, il Governo conferma l'introduzione dell'imposta progressiva sulle immatricolazioni di veicoli in base alle emissioni di anidride carbonica. La soglia massima definitiva di CO2 oltre la quale l'acquisto sarà tassato è stata fissata in 160 g/km; la misura è valida per le immatricolazioni dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021. Chi acquisterà veicoli con emissioni comprese tra 161-175 g/km, pagherà una sovrattassa di 1100 euro, che andrà ad aggiungersi a Iva, Ipt e tassa automobilistica; per i veicoli con emissioni che si attestano tra 176-200 g/km, l'importo della ecotassa sarà di 1600 euro; tra i 201-250 g/km, sale a 2000 euro; per emissioni superiori a 250 g/km, si dovranno corrispondere 2500 euro. Il dato di riferimento per l'applicazione della nuova tassa è quello di omologazione, riportato sul libretto di circolazione. In queste griglie dovrebbero rientrare anche alcune versioni dei modelli prodotti nelle linee di Cassino Plant. Si salvano i motori diesel come la Giulia e lo Stelvio 2.2 turbo diesel, niente ecotassa anche per la Giulietta Jtd 1.6 e per Giulia 2000 benzina. Maggiorate tutte le versioni a benzina e quadrifoglio di Stelvio e Giulia Veloce e Quadrifoglio. Colpite pure alcune versioni della Giulietta.

I dubbi
A mostrare ancora preoccupazione è il sindaco di Pontecorvo, Rotondo, che porterà il tema nel prossimo consiglio comunale. «L'ecotassa che purtroppo si abbatterà sui modelli Fca di Piedimonte aggrava ancor di più la situazione non del tutto rosea per il 2019», ha commentato Rotondo. «Proporremo al pari degli altri Comuni una specifica mozione contro la tassazione dei modelli prodotti a Piedimonte San Germano - ha aggiunto - Il mio appello allora lo rivolgo all'onorevole Gerardi, consigliere comunale e cittadina di Pontecorvo, affinché porti nelle stanze del Governo il forte dissenso del territorio e la preoccupazione delle famiglie. La nostra non è una partita politica ma una battaglia a difesa del territorio. Lo stesso avremmo fatto se ci fossero stati altri partiti al Governo. Come abbiamo fatto con l'Ideal Standard».