Un'aggressione ancora avvolta nel mistero. Ma che rischia di concludersi con il rinvio a giudizio della suora che ha colpito a mattonate un sacerdote. Il sostituto procuratore Vittorio Misiti, titolare del fascicolo, ha infatti chiuso l'indagine sull'episodio accaduto a Veroli lo scorso 21 settembre. Alla suora, che non ha mai voluto spiegare cosa c'è dietro quel gesto, è contestato il reato di lesioni gravi.

La postulante nigeriana, peraltro, era stata ascoltata nel corso delle indagini direttamente nel convento di Veroli con l'ausilio di una interprete di lingua inglese per tre ore il 10 ottobre scorso.  Il prete, che ha riportato lesioni guaribili in venti giorni, non ha sporto querela contro di lei, ma la denuncia è comunque partita d'ufficio. Contestata anche l'aggravante di aver utilizzato per colpire don Taddeo un mattone, di quelli che vengono utilizzati in convento per fermare porte e finestre quando il vento si alza.

La donna, assistita dall'avvocato Nicola Ottaviani, ha sempre negato di aver voluto uccidere il religioso suo connazionale. Ha spiegato che il gesto è collegato a delle questioni in sospeso con don Taddeo delle quali però si è rifiutata di parlare. Stando così le cose, il magistrato dopo aver concluso tutti gli accertamenti sul caso ha notificato alla donna l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Un atto che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio. Ora la postulante nigeriana avrà venti giorni di tempo per presentare delle memorie o farsi nuovamente interrogare. Dopodiché starà al pm chiedere al gip la fissazione dell'udienza preliminare.

L'episodio al centro dell'inchiesta risale al 21 settembre, al termine della messa celebrata dallo stesso don Taddeo nella chiesa di santa Maria dei Franconi, nel centro storico di Veroli. Stando alle accuse, la postulante avrebbe raggiunto il prete nella sagrestia colpendolo alla testa con un mattone. Un'aggressione rimasta senz auna spiegazione logica al momento. La postulante, ormai prossima a formalizzare lo status di suora di clausura, a questo punto dovrà decidere come difendersi e, dunque, se rivelare o meno i motivi che l'hanno portata a compiere un gesto così eclatante.

Il sacerdote, dopo l'aggressione, è stato soccorso da un passante che ha chiamato il 118. Un'ambulanza ha accompagnato don Taddeo all'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone dove è stato medicato e trattenuto per un po' in osservazione. Nel contempo sono state avviate le indagini da parte dei carabinieri per chiarire cosa sia accaduto in sagrestia e perché.