"Eri capace di trasformare ogni momento, anche il più noioso e il più faticoso, in gioia. Prenderemo per mano la tua famiglia e cercheremo di andare avanti, però quanto è dura Damino accettare la realtà>.

Ancora risuonano in tutta piazza San Angelo, a Boville Ernica, le parole degli amici che hanno voluto dedicare al loro amico una lettera pieni di messaggi d'amore. Damiano Fabrizi, 30 anni, l'amico di tutti, allegro e sempre pronto a condividere con gli altri momenti di gioia ma anche momenti difficili. Momenti difficili che, senza dire nulla a nessuno, deve aver passato anche lui. Fino alla tragica decisione, martedì scorso, 18 dicembre, di farla finita con la vita, di imbracciare nella sua auto quel fucile del padre e di spararsi un colpo fatale. 

Ora che non c'è più il pensiero va inevitabilmente alla sua famiglia, che si porterà dietro il dolore di una tragedia inaspettata e inspiegabile. Il dolore di mamma, papà e dei fratelli che non hanno mai staccato lo sguardo da quella bara bianca ricoperta di fiori. Il volo delle colombe ha accompagnato l'anima di Damiano in cielo. Una folla commossa e ancora scossa ha scortato il feretro al cimitero.

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Boville- Dolore e commozione ai funerali di Damiano Fabrizi. Applausi e una bara bianca ferma in piazza. Fiori, colombi e le note della sua canzone preferita hanno accompagnato il feretro del giovane trentenne all'uscita dalla chiesa. La Collegiata di San Michele Arcangelo era gremita di amici e parenti e tanti sono dovuti rimane all'esterno. Anche i semplici conoscenti hanno voluto rendere omaggio a Damiano in questo suo ultimo viaggio terreno.

Lacrime e dolore hanno fatto da sfondo ad una giornata triste. Anche il cielo sembra piangere oggi la morte di un altro figlio di questa terra che se ne è andato troppo presto. Davanti a tutti l'immagine afflitta di una mamma e un papà distrutti. A vegliare su loro la Madonna e San Giuseppe in questo Natale che non sarà Natale. Il paese ancora sconvolto tornerà presto a fare festa. Resterà in tutti la consapevolezza, si spera, di doversi stringere più forte a quei tanti giovani fragili che sono figli di tutti.

di: Ale. Cinelli