Selezionano famiglie per conto del vescovo, ma è tutta una truffa. La promessa è quella di un fantomatico regalo da parte della curia, in cambio però di un'offerta di 50 euro. Malfattori in agguato tra Castelmassimo e Giglio di Veroli. Si presentano a casa di persone sole, meglio se anziane e chiedono 50 euro per conto del vescovo. L'ultima truffa delle feste. Monsignor Ambrogio Spreafico, avvisato dell'increscioso inconveniente, ha smentito ogni tipo di questua a nome della diocesi. L'imbroglio è di quelli che fanno leva sulla bontà e sulla generosità della povera gente che sotto Natale, nonostante la crisi, è magari disposta a fare offerte per chi ne ha bisogno.

La ricostruzione
L'episodio è avvenuto l'altra sera a Castelmassimo. Un uomo distinto si è presentato a casa di un ottantenne dicendosi ‘amico' del vescovo. «Mi manda monsignor Spreafico –ha esordito- sono stato incaricato di selezionare cinquanta famiglie a cui lasciare un dono"'. Ovviamente in cambio era gradita un'offerta in soldi per la modica cifra di 50 euro. L'anziano che è un tipo sveglio nonostante l'età, lo ha immediatamente cacciato di casa. Ha quindi avvisato i familiari e poi il parroco. Si tratta di una truffa in piena regola di cui la curia è stata messa al corrente. Nessuna selezione di famiglie per un dono è stata mai autorizzata, tra l'altro a fronte di un'offerta di 50 euro. È chiaro che si tratta della solita trovata di chi vuole fare soldi facile a danno di cittadini anziani e facilmente raggirabili. Non è nemmeno la prima volta che si usano immagini votive di Santi e Madonne per chiedere qualche euro. Questue di cui parroci e comitati non sanno niente.

L'invito
L'invito è quello di rivolgersi alle forze dell'ordine, carabinieri, polizia, e denunciare sempre, stando ovviamente attenti a non far entrare estranei in casa propria e a contattare subito anche i familiari se si hanno dubbi sulla presenza di persone o auto sospette che si aggirano vicino alle abitazioni.