Lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano spegne i motori. Ieri è stato l'ultimo giorno di lavoro: i cancelli riaprono il 9 gennaio per Giulia e Stelvio e il 16 per Giulietta. La compatta di segmento C sembra essere con certezza l'unica vettura prodotta a Cassino colpita dall'ecotassa.

Resta, invece, il dubbio su Stelvio e Giulia. In ogni caso Fca nel suo complesso non arretra, e per il momento tiene congelati i 5 miliardi di investimenti che prevedono, per Cassino, le varianti ibride di Giulia e Stelvio e il nuovo Suv della Maserati. Sarebbe un colpo mortale per il sito cassinate e l'intero indotto. Per questo il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha annunciato che presenterà un ordine del giorno collegato alla legge di stabilità regionale, in discussione in questi giorni in Consiglio Regionale, in cui si impegna il presidente Zingaretti e la giunta regionale a porre in essere ogni iniziativa nei confronti del Governo, affinché riveda le proprie determinazioni in ordine alla introduzione della ecotassa, che avrebbe effetti concreti per l'economia industriale e sociale del Lazio Meridionale.

Il mondo politico si mobilita da destra a sinistra, e così il segretario del circolo Pd di Cassino Marino Fardelli scrive a deputati e senatori del partito e dice: «Resta difficile capire come questo provvedimento possa dare sicurezza ai lavoratori, creare nuova occupazione e rimettere in moto l'economia territoriale, garantendo così futuro e prospettiva per circa 4.000 famiglie dirette e 20.000 indirette a rischio disoccupazione, tagli e periodi lunghi di cassa integrazione. Vi chiedo a nome del Pd di Cassino ogni sforzo per migliorare e magari depennare il provvedimento che come scritto oggi mette in ginocchio solo lo stabilimento Fca di Cassino».

Gli industriali restano critici e i sindacati sono ora pronti alla mobilitazione: dopo il danno dello slittamento dei modelli, ora la beffa dell'ecotassa. Per Cassino si annuncia un anno da incubo.