L'Acea Ato 5 stacca i contatori per morosità, il giudice ordina di ripristinare immediatamente il flusso idrico. Le due vicende hanno riguardato un utente di Guarcino e uno di Alatri, entrambi difesi dallo studio legale Pitocco.
Nel primo caso a fare ricorso al giudice il titolare di un contratto che si era visto recapitare una bolletta a conguaglio per consumi dal 2014 al 2017 di 2.500 euro. Prima della decisione del giudice di pace, Acea il 15 novembre ha staccato il contatore. Immediato il ricorso di urgenza in Tribunale, che ha dato ragione al consumatore enunziando due principi giuridici importanti: "l'erogazione dell'acqua è necessaria per lo svolgimento dell'attività quotidiana ma soprattutto per tutelare il diritto alla salute costituzionalmente garantito. Il secondo è stato che il fornitore non può far lievitare il proprio credito nel tempo e chiederne l'immediato pagamento e poi, a fronte della contestazione dell'utente, sospendere la fornitura.
Il secondo caso ha riguardato il distacco di una fornitura di acqua sul presupposto della morosità per 800 euro di una persona anziana e malata. Il tribunale ha ordinato il ripristino sul presupposto che le contestazioni dell'utente non sono state peregrine e soprattutto che le documentate condizioni di salute impediscono all'Acea di privare l'utente dell'acqua.