Gli atti con cui è stato approvato il forno crematorio pronti a essere revocati. Ieri pomeriggio il sindaco Rotondo si è interfacciato con il tecnico comunale e con gli altri funzionari del palazzo municipale. Un confronto per delineare l'iter che porterà alla revoca di tutta la procedura finita al centro di un forte dibattito in città.

La decisione di sospendere il progetto per la costruzione del forno crematorio era stata annunciata dallo stesso primo cittadino nel tardo pomeriggio di venerdì. Un atto che, come lui stesso ha spiegato, si è deciso di assumere per andare incontro alla maggioranza dei cittadini fermamente contrari alla costruzione del forno crematorio. Ora, però, in tanti attendono che si proceda con l'atto formale che metta a posto "le carte" attraverso la revoca ufficiale delle deliberazioni assunte nei giorni scorsi. Atto che potrebbe arrivare già nella giornata di domani. E proprio quest'ultimo passo verso la chiusura definitiva del "capitolo forno crematorio" è stato fortemente richiesto anche dalla minoranza.

Ieri mattina il capogruppo di opposizione Angela Tribini ha protocollato ufficialmente una nota, indirizza al sindaco e all'intera giunta comunale,con cui ha chiesto che si proceda, in considerazione di quanto dichiarato dal primo cittadino, alla "revoca degli atti deliberativi 183 e 187". Dello stesso parere anche l'ex consigliere comunale di minoranza Riccardo Roscia che ha affermato: «La costruzione forno crematorio è stata approvata dalla giunta Rotondo tanto da dare indirizzo all'ufficio tecnico di predisporre tutti gli atti propedeutici senza dare ascolto alla popolazione intera che era ed è contraria a tale opera. Pretendiamo la revoca della delibera di giunta e della determina dell'ufficio tecnico altrimenti le sue parole rimangono aria fritta come sempre.  Nella parte finale del suo comunicato Rotondo poi afferma di essere disponibile ad un incontro tecnico in comune dopo le festività natalizie per meglio entrare nel dettaglio del progetto. Noi diciamo "no" a questo incontro semplicemente perché se lui ha deciso di accantonare il progetto non ne capiamo le motivazioni».