Per il povero Damiano Fabrizi il cordoglio corre anche sul web. Tanti sono stati gli amici che, sconvolti dalla triste notizia della sua morte, hanno voluto lasciare sulla sua bacheca Facebook testimonianza del loro affetto. Centinaia i messaggi di cordoglio, vicinanza, amore, affetto. 

Quell'amore incondizionato di chi è cresciuto con lui condividendo gioie e dispiaceri. Una tragedia immane quella che si è consumata ieri a Boville e che resta impossibile da spiegare. Damiano era un ragazzo come tanti, con gli stessi sogni di chi aspira a quella serenità, anche emotiva, che probabilmente non era riuscito a raggiungere.

Tanto che ieri mattina, dopo essere uscito come sempre per recarsi al lavoro, si è fermato con la sua auto in una stradina, ha imbracciato il fucile del padre (regolarmente detenuto) che aveva portato con sé e si ucciso sparandosi (Per leggere i tragici fatti CLICCA QUI). 

Una città che si è svegliata nel dolore, quella che oggi deve fare i conti con la perdita di un altro figlio, andato via troppo presto. E chi potrà mai consolare la madre, il padre e i fratelli. La perdita è di quelle che ti spezzano il cuore e nessuno sarà in grado di lenire lo strazio di una mamma che quel figlio lo ha messo al mondo.

La fine di una giovane vita è sempre difficile da accettare e ferisce anche chi non è direttamente coinvolto. La salma di Damiano è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria che deciderà probabilmente tra poche ore sull'autopsia. Un Natale che non sarà Natale, il dolore è troppo grande. Solo la preghiera e la vicinanza ai familiari potranno aiutare ad andare avanti, con il ricordo sempre vivo di chi, seppur nella sua breve esistenza, ha lasciato un segno indelebile su questa terra.

«Meglio così». E delle manine che salutano. È l'ultimo messaggio lasciato sulla sua bacheca Facebook da Damiano Fabrizi, morto per un colpo di fucile.  Il corpo senza vita di Damiano, 30 anni, è stato ritrovato da un passante nel tardo pomeriggio di ieri. Era all'interno della sua automobile, in una stradina sterrata di via Vettuno, a Boville Ernica.

All'arrivo dei soccorsi non c'era ormai più nulla da fare. Sul posto i carabinieri. Era uscito di casa ieri mattina presto. Aveva preso la borsa del pranzo per andare al lavoro come faceva ogni giorno. Era un operaio metalmeccanico Damiano. Solo che a casa non ha più fatto ritorno. Tra le ipotesi degli investigatori quella del suicidio.

I fatti
Erano le 17 circa quando è arrivata la telefonata ai carabinieri. L'auto del trentenne, una Fiat Punto, era parcheggiata in via Vettuno, in una stradina interna di campagna. L'arma da fuoco Damiano l'aveva presa da casa. Secondo gli investigatori si sarebbe infatti ucciso sparandosi un colpo con il fucile, regolarmente detenuto dal padre, un cacciatore.

Si è puntato l'arma, poi ha premuto il grilletto. Quando sono arrivati i carabinieri il suo corpo era riverso sul sedile anteriore. Tutto è avvenuto in una frazione di secondo. A trovare il cadavere del trentenne è stato un passante. Quella macchina lasciata in un luogo isolato, lontano dalla strada asfaltata, non era certo passata inosservata.

Poi la tragedia quando all'interno dell'auto ha trovato il corpo ormai senza vita del giovane. Una tragedia infinita. Senza perdere tempo, sono stati allertati i soccorsi. Per Damiano non c'era ormai più nulla da fare se non constatarne il decesso, probabilmente avvenuto ore prima del ritrovamento. Dopo gli accertamenti dei carabinieri della stazione di Boville, la salma è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale Spaziani di Frosinone a disposizione dell'autorità giudiziaria. Potrebbe essere disposta già oggi l'autopsia.

Una disgrazia immane che ha scosso l'intera comunità di Boville. Damiano viveva a Santa Liberata in località Santa Elisabetta/Cologni, alle porte del centro storico. A stringersi al dolore della famiglia i tanti amici.


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di: Alessandra Cinelli