Martedì era imputata per l'omicidio di Gloria Pompili e i maltrattamenti ai figli di lei. La frusinate Loide Del Prete, 39 anni, cugina della ragazza uccisa di botte e morta su una piazzola di sosta a Prossedi, ora assume anche la veste di parte offesa nei confronti dei suoi due coimputati nel processo in Corte d'assise a Latina, il compagno e il cognato nonché marito di Gloria.

In un altro procedimento, per il quale la procura di Frosinone ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, risultano indagati Mohamed Mohamed Elesh Salem Saad, convivente di Loide,e Mohamed Mohamed Mohamed Hady Saad, marito di Gloria Pompili. Sono entrambi difesi dall'avvocato Antonio Ceccani. Sono accusati di maltrattamenti in famiglia perché, in concorso tra loro, «usavano continui maltrattamenti» nei confronti di Loide, anche in presenza dei figli minori di Gloria.
Secondo le accuse Saad avrebbe minacciato Loide e l'avrebbe picchiata «quotidianamente con pugni, ed a volte utilizzando un tubo di gas ed una ciabatta di cuoio, alla testa, sui fianchi e strappandole ciocche di capelli».

Non solo, i due sono accusati, nell'ottobre del 2016, di aver percosso Loide perché questa aveva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Inoltre le controllavano le telefonate che faceva ai genitori, la chiudevano in casa per non farla uscire e le toglievano il telefono. Sottoponendola così a una serie di vessazioni, privazioni e umiliazioni «incompatibili con normali condizioni di vita». Al solo Saad sono contestate anche le lesioni aggravate per aver cagionato alla convivente dieci giorni di lesione, e ai figli di Gloria lesioni per cinque giorni ciascuno per le percosse subite il 14 ottobre del 2016.

Loide che è assistita dall'avvocato Giuseppe Cosimato è attualmente detenuta per la morte di Gloria Pompili. Per questo fatto davanti alla Corte d'assise è in corso di svolgimento un processo.
Insieme al convivente, Loide è accusata dei maltrattamenti che hanno portato al decesso di Gloria nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2017. La donna, 23anni, frusinate anche lei, come ricostruito in aula lo scorso giorno dall'anatomopatologo, è morta per una lesione acuta e molto profonda alla milza, nel giro di almeno trenta minuti in quel viaggio atroce da Anzio fino a Frosinone.