Il Brasile vuole estradare Cesare Battisti. Il presidente della repubblica uscente Michel Temer secondo quanto riporta l'edizione digitale del quotidiano O Globo ha firmato il decreto di estradizione dell'ex leader dei Proletari armati per il comunismo. Sono anni che l'Italia tenta di ottenere dal governo federale l'estradizione di Battisti, condannato in contumacia nel nostro paese all'ergastolo per quattro omicidi negli anni di piombo, ed evaso dal carcere di Frosinone nel 1981.

Che l'aria per Battisti fosse cambiata lo aveva preannunciato al ministro degli Interni Matteo Salvini il neo-eletto presidente Jair Bolsonaro. E anche ieri tra i due c'è stato uno scambio di opinioni su Twitter. Bolsonaro ha scritto a Salvini: «Conta su di noi». Battisti, tuttavia, si è reso irreperibili. La polizia federale lo considera un latitante dato che il suo arresto è stato ordinato dal giudice Corte suprema federale di Brasilia LuisFux. Il decreto di estradizione era in pubblicazione ieri in un'edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale del Brasile.

Peraltro l'avvocato di Battisti Igor Yamasaki Tamasauskas ha preannunciato appello contro la decisione assunta dalle autorità del paese dove Battisti si è rifugiato, scappando dalla Francia che, dopo anni di protezione in base alla dottrina Mitterand, si accingeva a consegnarlo all'Italia. In Brasile Battisti è stato arrestato per tre volte, l'ultima a ottobre 2017, e ha passato più di quattro anni in carcere. Tuttavia, l'ex presidente Lula da Silva, come ultimo atto del suo mandato, decise di non concedere l'estradizione. Sono anni che Battisti è un uomo in fuga.

Dopo la Francia, il Messico dove ha conosciuto lo scrittore Paco Ignacio Taibo II che lo convinse a darsi alla scrittura (Battisti ha scritto diversi romanzi noir), quindi il Nicaragua e di nuovo la Francia dove fondò anche la rivista culturale Via Libre e divenne cittadino francese nel 2004. Oltralpe l'ex terrorista è fuggito per il Brasile nel 2004.