Marcello Fiorimanti, che sta per pubblicare il terzo volume di "Racconti di Vetta", torna a parlare del suo primo lavoro. "Ciociari!" offre uno studio storico e di costume condotto con metodo magistrale. Un'analisi psicologica e onesta di virtù e difetti che ci permette di conoscere davvero questa popolazione. Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1990, è un lavoro eccezionale per la rigorosa ricerca e l'abbondante documentazione, ed offre al lettore ogni elemento possibile di conoscenza sul tema trattato.
Come ci spiega l'autore stesso, marchigiano di nascita, ma ciociaro d'adozione: «Vivo in Ciociaria da 34 anni. Appena arrivato non mi riuscivo a raccordare con la gente di questo territorio e non capivo il perché. Ho girato tutta Italia e sono sempre andato d'accordo con tutti! Ho deciso così di studiarli. Ci sono voluti cinque anni per raccogliere tutto il materiale e scrivere il libro. All'interno ci sono ben 2400 note. Ho iniziato dai Volsci, poiché mi davano lo spunto di questa "cocciutaggine" che è insita nei ciociari, Di questa "tigna" come la chiamano qui».
Ma non solo storia della Ciociaria dai Volsci in poi, sono molteplici gli aspetti che rendono importante questo libro. È Fiorimanti stesso a spiegarne i contenuti: «Lungo il percorso della storia c'erano tutta una serie di cose che a mio avviso andavano analizzate. Prima di tutto il rapporto che avevano i ciociari con la terra, quindi quest'amore, quest'affezione, attaccamento al territorio, ma anche alla terra in generale come madre. Come qualcosa che gli dava da vivere.
Poi c'è il rapporto con la storia. La Ciociaria "ha preso botte" non solo dai romani, ma anche dopo di loro ci sono state tante vicende che l'hanno vista sottomessa, depredata, saccheggiata. Parlo soprattutto degli eserciti che passavano e "menavano". E poi c'è il rapporto con gli altri. Questo interdetto che io faccio risalire al 1300 quando c'erano i papi a prendersela con loro. C'era questo spregio nei loro confronti un po' da tutti. Tutti quelli che passavano di qui avevano da ridire contro questa gente. Poi c'è anche il brigantaggio della storia d'Italia e i briganti ciociari sono particolarmente importante poiché sono i grandi briganti della storia italiana, quelli grossi, in prima linea. Poi, per arrivare ai nostri tempi, le marocchinate. Credo che tutta la violenza subita abbia lasciato nei ciociari la diffidenza verso il prossimo e l'impossibilità di lavorare con gli altri. Sarà per questo che qui sono molto rare le cooperative e i consorzi che funzionano. Sono tutti uno contro l'altro».
Ma non finisce qui. L'ultimo capitolo è infatti dedicato alle donne, in cui l'autore vede il futuro della Ciociaria. «Trovavo le donne molto più svelte degli uomini. Soprattutto in campagna. Avevano il potere in mano pur non apparendo in nessun modo. E questo lo dico perché lo ho visto con i miei occhi quando, lavorando per il consorzio agrario, andavo nelle case. Era sempre la donna a decidere e comandare. Bastava uno sguardo per indirizzare il marito dove voleva lei e l'uomo non poteva opporsi. Questo mi sorprendeva molto».
Molto interessante il questionario finale contenuto nel libro, fatto su un campione di circa 1000 persone. C'è di tutto: il rapporto con la religione, il rapporto con gli altri, quando spendono per fare i matrimoni, le cresime, le comunioni, il rapporto con il cibo ecc.
Aprire il libro (che tra l'altro ha al suo interno anche alcune bellissime illustrazioni di Mario Palma, Italo Scelza, Fernando Rea, Gaetano Franzese e Adolfo Loreti) è come aprire la porta della Ciociaria e parlare con l'autore è un'esperienza davvero interessante. Nella sua mente restano impresse tutte le storie di queste persone. La possibilità per tutti di farlo sarà venerdì 14 dicembre alle 17.30 quando Marcello Fiorimanti sarà ospite nella sede di Confimprese in via Angeloni, 9, a Frosinone. Interverranno i professor Giacchino Giammaria e Tommaso Cecilia, amici di Fiorimanti, che lo hanno aiutato nella stesura del libro e l'antropologa Simona Savove. Coordinatore il professor Marcello Trento.