In attesa di vedere cosa succederà nel 2019 che si apre con la cassa integrazione e non parte certamente sotto i migliori auspici in casa Fca, a fine anno, è tempo di bilanci. E quest'anno, dopo anni di ripresa, non sono certo positivi. Il marchio Alfa Romeo ovvero Giulia, Giulietta e Stelvio registrano un calo di vendite rispetto allo scorso anno. I mancati ordini e quindi la minor produzione ha provocato maggior cassa integrazione e, di riflesso, anche le aziende dell'indotto a causa delle mancate commesse da parte di Fca sono state costrette a non rinnovare i contratti agli interinali.

Un bagno di sangue
Tutto è iniziato alla fine del 2017 quando Fca ha confermato soltanto 300 degli 832 interinali assunti all'inizio di quell'anno quando con Giulia e Stelvio a regime Cassino viaggiava a gonfie vele.
Vanno così in fumo i primi 532 posti di lavoro. Ma siamo solo a metà. Agli inizi del 2018 i circa 250 interinali che lavoravano nell'indotto diretto si assottigliano sempre di più e ad oggi gli unici somministrati ancora a lavoro sono i circa 60 della Tiberina: i restanti 200 ragazzi che nel 2017 con il sogno Alfa Romeo avevano sognato un futuro migliore, sono a casa e vivono solo di speranza. Una speranza che oggi si chiama Maserati: il suv ibrido del tridente dovrebbe arrivare sulle linee tra il 2020 e il 2021. Intanto anche i circa 180 interinali impiegati nell'indotto di secondo livello non sono stati confermati e anche loro vivono di speranza. Come le centinaia di ragazzi che nel 2017 hanno fatto finanche le visite mediche con Fca ma ancora attendono una chiamata: sono mille i posti di lavoro andati in fumo.

«La situazione è tragica» affermano più o meno all'unisono Uilm e Fiom ma mentre Giangrande è fiducioso nella ripresa, Gatti mette in evidenza come l'unica certezza, ad oggi, sia la cassa integrazione. I due sindacalisti, pur condividendo le medesime preoccupazioni, sono divisi anche sulla questione ecotassa che potrebbe scattare da gennaio incentivando solo l'acquisto di veicoli ibridi o elettrici. Il segretario della Uilm è fiducioso che in Senato il Governo possa fare retromarcia eliminando l'ecotassa dalla legge di bilancio e dice: «Se verrà introdotta sarà un danno che si andrà ad aggiungere ai tanti danni che già ci sono». Al contrario Gatti è severo con l'azienda e sull'ecotassa dice: «Non possiamo far pagare al Governo il ritardo di Fca».