Tre anni con sospensione dal servizio per altri cinque. È la sentenza che il tribunale di Frosinone ha inflitto, ieri mattina, nei confronti di un agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Frosinone. L'uomo, V.M., era imputato di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Stando alle accuse avrebbe preso di mira un detenuto appena arrivato nella casa di reclusione. L'agente, a quanto stabilito dai giudici di primo grado, avrebbe paventato al detenuto un trasferimento in un penitenziario della Sardegna. La vittima, a quel punto, temendo che il provvedimento si tramutasse in realtà è caduto nella trappola. L'agente, infatti, gli avrebbe spiegato di poter intercedere in qualche modo per evitare il cambio di sede di detenzione. Ma per sbloccare la pratica ci sarebbero voluti dei soldi. I due si sarebbero accordati per il pagamento in più tranche.

Ma alla fine, il detenuto, probabilmente, resosi conto che il trasferimento non era mai stato in programma ha denunciato l'accaduto. Ne è nata così un'indagine che ha portato prima al rinvio a giudizio dell'agente della penitenziaria e poi alla condanna a tre anni, inflitta dal tribunale di Frosinone.